Djimsiti, De Roon, Pasalic. I primi tre gol contro il Genoa portano la firma della vecchia guardia. Palladino riparte dalle certezze. E come ha detto De Roon: “Sì i primi tre gol sono stati realizzati dalla vecchia guardia e l’ultimo da Ahanor che rappresenta la nuova generazione che avanza. Speriamo di essere un esempio per tutti nello spogliatoio”.
Palladino ha fatto ritrovare entusiasmo e la voglia di giocare per vincere sempre con la pressione in avanti “senza aver paura di sbagliare”, sottolinea De Roon. “Non mollare mai, sempre in avanti. Durante l’intervallo Palladino ci ha spronati a non mollare, a non calare sino alla fine”. Tanto è vero che il gol di Ahanor è arrivato in pieno recupero.
“Siamo una rosa ampia, ma giocando ogni tre giorni c’è bisogno di tutti – conclude De Roon -. Domenica a Bergamo c’era Muriel. Lui è l’esempio di quanto sia importante chi entra dalla panchina. Quanti gol ha fatto entrando nell’ultimo quarto d’ora?”.
Anche Palladino rimarca lo stesso concetto dell’”ho bisogno di tutti. E faccio giocare tutti”. Infatti, in queste quattro partite da quando ha preso in mano l’Atalanta, da Napoli a oggi, sono entrati in campo tutti i giocatori a sua disposizione. Eccetto i due infortunati Scalvini e Bakker.
Rimarca il fatto che una volta visti in campo (e oggi ha provato Kolasinac, Zalewski e Sulemana-Maldini), trae le sue conclusioni e fa le sue valutazioni. “I giocatori sono tutti seri e hanno valori umani importanti. Vista da fuori l’Atalanta mi era sempre sembrata una squadra forte, ma da dentro adesso che la alleno mi rendo conto di quanto siano forti veramente questi giocatori”.
“Hanno tutti grandi qualità – sottolinea il mister – e mi stanno mettendo in difficoltà. Sono molto soddisfatto e piano piano voglio recuperare tutti e portarli al massimo livello”.
Ma Palladino, nonostante la netta vittoria sul Genoa, trova di che lavorare su questo gruppo. “Quando sono arrivato eravamo ultimi per duelli vinti e ultimi per recupero palla nelle zone alte. Voglio sicuramente cambiare questi dati. E poi dobbiamo trovare qualche gol in più in zone diverse del campo. Soprattutto sfruttando la forza dei quinti, che hanno migliorato ma c’è ancora molto lavoro da fare”.
Infine un accenno sulla Coppa Italia. “Non arriva a Bergamo dal 1963 e ultimamente è stata vista tre volte e mai portata a casa. È vero che non si possono vincere tutte le partite, ma la Coppa è un obiettivo di questa stagione”.
De Rossi sapeva benissimo che mettendo in campo le seconde linee con l’Atalanta non sarebbe andato molto lontano. “Però i primi dieci minuti mi sono piaciuti. Siamo partiti con aggressività e abbiamo risposto colpo su colpo. L’espulsione di Fini ci ha tolto molto. Il ragazzo fino a quel momento era apparso il migliore. Ho valutato alcune situazioni e dobbiamo migliorare su tanti aspetti tattici”.













