Gli azzurri delle acque libere chiudono in trionfo. Con la terza medaglia d’oro in due giorni (sarebbero potute essere quattro con quella di Mario Sanzullo nella 25 chilometri prima interrotta e poi cancellata). Vince la 4×125 mixed con 59’43”1 e si conferma campione d’Europa. Vince anche il Len Trophy.
L’Italia, che prima della gara cambia quartetto inserendo Rachele Bruni al posto di Giulia Gabbrielleschi, si presenta al via con la vice campionessa olimpica dei diecimila a Rio 2016, seguita da Ginevra Tadduecci (fresca di medaglia d’argento nei 10.000) e i neo campioni d’Europa dei cinque Gregorio Paltrinieri e dieci chilometri Domenico Acerenza. Seconda l’Ungheria con 59’53”9 e terza la Francia in un’ora 00’08”3. Rachele, Gregorio e Domenico facevano parte anche del team event che vinse a Lupa Lake gli Europei 2021; Ginevra, Gregorio e Domenico, invece, erano nella staffetta di bronzo ai campionati del mondo di Budapest 2022.
“Felicissima per questa medaglia in staffetta e di averla vinta con loro, per me vuol dire anche ripartenza”, dice Rachele Bruni. “Che emozione cantare due volte l’inno nazionale, quasi da non crederci. Merito di tutti: è spettacolare gareggiare in una squadra così forte, così bella e affiatata”, prosegue Domenico Acerenza. “Giornata fortunata, ricorderò per sempre questo 21 agosto, sono contenta perché siamo un grande team”, aggiunge Ginevra Taddeucci. “Siamo competitivi dappertutto, in mare come in piscina. Abbiamo squadre molto solide con tante punte. Il nostro movimento è cresciuto e oggi rappresentiamo il top. Merito nostro e merito dei nostri tecnici, delle nostre società e della Federazione”, conclude Gregorio Paltrinieri.
Il primo giro lo completa in testa la spagnola Maria De Valdes Alavarez e Rachele Bruni è seconda, seguita dalla francese Madelon Catteau; al cambio Ginevra Taddeucci passa al comando, la spagnola Angela Martinez Guillen è seconda e la francese Aurelie Muller terza.
Dopo trentadue minuti entrano in gara gli uomini e Gregorio Paltrinieri difende la prima posizione duellando prima con il tedesco Linus Schwedler e poi con l’ungherese Davud Betlehem; Greg passa il testimone ad Ace, da campione d’Europa a campione d’Europa, e Domenico spinge alla sua maniera: c’è l’ungherese Kristof Rasovszky da tenere a distanza.
A settecento metri dall’arrivo Rasovszky supera il nostro Acerenza e passa a condurre. Allora Domenico alza la testa, mette freccia a destra e lo ripassa di nuovo. Ultimi trecento metri con tutto al massimo, negli ultimi duecento incrementa il vantaggio e gli ultimi cinquanta sono da leggenda. Kristof Rasovszky deve accontentarsi del secondo posto.
Sono sei le medaglie dell’Italfondo agli Europei di Roma, sul litorale di Ostia: 3 d’oro, 2 d’argento e una di bronzo.