Il Trofeo Bortolotti è stato onorato da una partita spettacolare e ricca di gol. Entrambe le squadre hanno fornito belle trame di gioco e mostrato individualità interessanti.
Alla fine il trofeo se l’è aggiudicato l’Eintracht di Francoforte, che ha superato l’Atalanta soltanto dal dischetto, dopo che la gara era terminata 2-2. Cinque su cinque i rigori realizzati dai tedeschi, mentre per i nerazzurri Toloi si è fatto parare il primo della serie ed è stato sufficiente per perdere la gara.
La partita ha offerto alcune indicazioni interessanti. La prima mezz’ora è stata a vantaggio dei nerazzurri, capaci di mettere in difficoltà un Eintracht piuttosto spento. L’asse Ruggeri, Scalvini, Hojlund, Lookman ha sfondato più volte la linea difensiva dei tedeschi. Il gol al 15’ di Lookman ne è l’esempio.
Hojlund ha impressionato per corsa, forza fisica e capacità di difendere la palla. Al 33’ ha persino offerto a Boga una palla smarcante di tacco in area, che il compagno non ha saputo sfruttare tirando addosso al portiere. Boga, dei tre attaccanti, è il più atteso, ma il meno efficace. Il Boga conosciuto al Sassuolo è un lontano parente.
Dopo la prima mezz’ora i tedeschi hanno alzato la linea difensiva e si sono messi a pressare seriamente e a correre con più garra. Il capitano Hasebe, dopo il gol subito, ha fatto ampi cenni al proprio portiere e ai compagni di oltrepassare il centrocampo atalantino con lanci lunghi. Così facendo si sono resi pericolosi un paio di volte e fra il 39’ e il 43’ hanno colpito un palo con Tuta; Alario si è presentato tutto solo davanti a Musso, che ha parato, ma al 43’ con un’azione avvolgente, Alario otteneva il pareggio.
Musso è tornato senza più maschera, ma con i difetti di sempre. In un paio di occasioni ha lasciato sguarnita la porta, per un rinvio sbagliato finito sul piede dei tedeschi. Uno di questi è arrivato sui piedi di Lenz che non si faceva pregare al tiro e colpiva il palo a porta vuota con Musso fermo ancora sulla linea laterale.
La ripresa ha offerto il primo cambio nelle file del Francoforte. Glasner ha inserito Louane, un ragazzo del 2004, che si è dimostrato molto forte tecnicamente. Dopo due numeri alle prime due palle toccate, dal suo piede, al 48’ è partita l’azione che ha messo Alario nelle condizioni di raddoppiare.
Due minuti dopo, al 50’, è arrivato il gol del 2-2 dei nerazzurri con Hojlund, pescato in profondità da un passaggio perfetto di Lookman (i due stanno molto bene insieme). Al 52’ Hojlund con una sassata ha colpito la traversa.
A questo punto della gara i tedeschi si sono spenti ed è salita in cattedra l’Atalanta. Fuori Malinovskyi, Boga e Hojlund, la Dea con Muriel, Zapata, Djimsiti e con Scalvini alzato sulla linea mediana ha cominciato a macinare gioco sfiorando più volte il gol. Lookman al 74’ ha colpito un palo dopo un’azione in area.
Quella vista contro i tedeschi è stata un’Atalanta che pressa, gioca, domina gli avversari, corre e tira in porta. Per la vittoria finale alla Dea è mancato solo un pizzico di fortuna.
Poi alla roulette dei rigori si sa, questa Dea ha sempre qualche remora nel calciarli. Ma le indicazioni emerse dalla partita sono più che positive e Gasperini può essere contento per quello che ha visto contro una squadra di caratura europea.
ATALANTA-EINTRACHT 5-7 d.c.r.
(2-2 al termine dei regolamentari)
Reti: 15′ Lookman, 43′ e 48′ Alario, 50′ Hojlund.
Sequenza rigori: Pellegrini gol, Toloi parato, Ndicka gol, Zapata gol, Ebimbe gol, Ederson gol, Alario gol, Scalvini gol, Borré gol.
Atalanta: Musso (56′ Sportiello), Toloi, Palomino (56′ Okoli), Scalvini, Hateboer (78′ Zortea), Ederson, Malinovskyi (56′ Djimsiti), Ruggeri, Lookman (78′ Soppy), Boga (56′ Muriel), Hojlund (56′ Zapata). A disposizione: Rossi, De Nipoti, Chiwisa, Tavanti, Palestra, Muhameti. All. Gasperini.
Eintracht Francoforte: Ramaj, Touré (61′ Onguenè), Smolcic, Ndicka, Buta (61′ Chandler), Tuta (82′ Brauburger), Hasebe (46′ Loune), Lenz (61′ Pellegrini), Borré, Ebimbe, Alario. A disposizione: Grahl, Mladenovic, Baum. All. Glasner.
Arbitro: Alessandro Prontera di Bologna.