di Marco Cangelli
Il pattinaggio artistico orobico sta vivendo un momento indimenticabile per la sua recente storia. A regalare istanti di grande gioia ai tifosi bergamaschi ci ha pensato Nikolaj Memola che ha trionfato all’ISU Grand Prix Final riportando l’Italia dopo quasi un quarto di secolo sul gradino più alto del podio nell’individuale juniores.
Un capolavoro che ha completato una stagione particolarmente positiva per il portacolori dell’IceLab di Bergamo che ha dimostrato di crescere passo dopo passo e di poter competere ai massimi livelli anche con atleti della categoria senior.
Secondo dopo lo short program, l’allievo di Olga Romanova ha puntato tutto sulla qualità del proprio esercizio impreziosito da due tripli axel (uno in combinazione con euler/triplo salchow) e altri quattro tripli, tra cui spiccano due tripli lutz, uno combinato con il triplo toeloop e l’altro realizzato in sequenza con il doppio axel, quest’ultimo presentato anche singolarmente.
A confermare la maturità del 19enne di Monza vi è sicuramente la decisione di non provare a compiere un salto quadruplo, un tentativo vano ai fini del risultato e che in caso di errore avrebbe rischiato di macchiare la superlativa prestazione.
Un aspetto non indifferente che ha consentito a Memola di recuperare lo svantaggio inizialmente patito dall’americano Lucas Broussard e terminare il proprio segmento con un giudizio di 150.66 (77.26 per la parte tecnica e 73.40 per i components).
Sommando quando già ottenuto nelle prime fasi della kermesse internazionale, l’azzurro ha chiuso le proprie fatiche con 230.50 punti cancellando il proprio primato personale e distanziando di oltre dieci lunghezze lo statunitense, costretto a fare i conti con un programma dal contenuto tecnico inferiore e caratterizzato da alcuni problemi emersi sui salti.
Dopo avere raggiunto lo stesso traguardo ottenuto nel marzo 1998 da Federica Faiella e Luciano Milo nella danza, Memola avrà ora modo di puntare sui prossimi appuntamenti internazionali prima di concentrarsi sul salto di categoria.