In Lussemburgo l’Italia della ginnastica conquista diciassette medaglie: 10 ori, 4 argenti e 3 bronzi che, aggiunti ai 6 ori e 3 argenti negli all around del giorno precedente porta il bottino complessivo a 26 medaglie e sedici titoli in un week end memorabile.
Tra gli atleti vincenti c’è anche lei: Chiara Barzasi di Songavazzo, che ha conquistato l’oro alla trave.
La fame azzurra di vittorie non si placa nemmeno nel bis della “Luxembourg Open”, e così i ragazzi e le ragazze FGI conquistano dieci dei quattordici titoli raggiungibili, considerando sempre l’assenza della squadra senior maschile.
E così nella giovanile GAM Tommaso Brugnami risulta il migliore al volteggio – con la media del 14.200 frutto di un 14.500 sul primo salto e di un 13.900 sul secondo – e al corpo libero (13.550), dove Manuel Berettera (12.750) lo ha scortato sul podio con il bronzo al collo. Il talento dell’Artistica Brescia con un 13 tondo si preso pure un argento alla sbarra, guardando dal basso in alto (ma per appena un decimo di punto), Riccardo Villa, l’altro mattatore di giornata e leader sul ferro con 13.100. Il campioncino della Pro Carate è stato il più bravo anche agli anelli, sempre grazie ad un 13.100, e terzo al cavallo con maniglie con 12.150.
Sul podio dell’Hall Omnisport Belair ci salgono anche Lorenzo Tomei, pari merito con l’egiziano Ahmed Mostafa, a quota 12.500, sulla piazza d’onore degli anelli, e Gabriel Lupo terzo con il suo tredici sugli staggi pari.
Tra le piccole donne spiccano i tronfi aurei di July Marano, 13.275 di media (13.450 – 13.100) sulla rincorsa dei 25 metri, di Giulia Perotti regina indiscussa della trave con 12.300 e della brixiana Camilla Ferrari, imbattibile alle parallele con il suo 13.450.
Sugli staggi asimmetrici però l’Italbaby fa doppietta. Merito dell’argento di Caterina Gaddi, brava con il suo 12.350 a blindare l’uno-due azzurrino. La musica non cambia, anzi, Mameli diventa la colonna sonora dell’evento, nella competizione senior femminile.
Arianna Belardelli si aggiudica da sola metà della posta, vincendo la final eight al corpo libero con 12.850 e quella alle parallele con 12.550. Lo stesso punteggio, quest’ultimo, che basta a Chiara Barzasi, come detto, per dipingere d’oro la sua trave. E meno male che nessuna italiana aveva eseguito il secondo salto al volteggio, altrimenti, probabilmente, sarebbe finita con un All-In. (U.S.)