Impresa di Cristian Deville sulla mitica pista di Kitzbuehel. Il finanziere trentino, che nel corso della stagione aveva raccolto un secondo posto a Beaver Creek e un terzo a Flachau, ha conquistato il primo successo in carriera con una grandissima seconda manche nella quale ha letteralmente ipnotizzato il numeroso pubblico presente con la sua sciata fluida potente a nello stesso armoniosa, approfittando della tracciatura del tecnico Jacques Theolier che ha reso ulteriormente spettacolare una pista difficile. Quarto a metà gara, Deville si è preso il lusso di battere Mario Matt e Ivica Kostelic, mentre Marcel Hirscher è stato squalificato per un’inforcata nella seconda manche dopo che un suo passaggio in mattinata aveva destato qualche sospetto prima di essere accettato dalla giuria. Sul celebre pendio austriaco soltanto Alberto Tombasnel 1995 e nel 1992 e Piero Gros nel 1975 furono capaci di imporsi. Il successo, arrivato diciassette anni dopo, fa entrare di ritto Deville fra i grandi della specialità. Ottimo come sempre il comportamento del resto della squadra azzurra, con Giuliano Razzoli bravo a rimontare sette posizioni nella seconda manche fino all’ottavo posto, dodicesimo invece Patrick Thaler nonostante un grave errore a poche porte dalla conclusione che gli ha fatto perdere decimi preziosi. Sfortunatissimi Manfre Moelgg e Stefano Gross, entrambi in lotta per le posizioni di vertice, incorsi in un curioso incidente nella seconda manche, quando hanno perduto lo sci entrando in una buca.
L’acuto di Cristian Deville a Kitzbuehel permette all’Italia toccare quota 160 successi nella Coppa del mondo maschile. Il trentino, al primo trionfo in carriera, diventa il trentesimo italiano nella storia a vincere. Irraggiungibile in cima alla speciale classifica rimane Alberto Tomba, arrivato a 50 successi (35 in slalom e 15 in gigante), al secondo posto c’è Gustavo Thoeni con 24 trionfi (11 in gigante, 9 in slalom e 4 in combinata), terzo è Kristian Ghedina con 13 vittorie (12 in discesa, 1 in supergigante), che precede Piero Gros con 12 vittorie (7 in gigante e 5 in slalom).
Ecco la graduatoria dei vincitori italiani in Cdm (fonte: fisi)
50 Alberto Tomba (35 SL, 15 GS)
24 Gustavo Thoeni (11 GS, 8 SL, 4 K, 1 P)
13 Kristian Ghedina (12 DH, 1 SG)
12 Piero Gros (7 GS, 5 SL)
11 Giorgio Rocca (11 SL)
6 Massimiliano Blardone (6 GS)
5 Herbert Plank (5 DH)
3 Richard Pramotton (3 GS)
3 Michael Mair (2 DH, 1 SG)
3 Werner Heel (1 DH, 2 SG)
2 Manfred Moelgg (2 SL)
2 Alessandro Fattori (1 DH, 1SG)
2 Fausto Radici (2 SL)
2 Werner Perathoner (2 SG)
2 Peter Runggaldier (2 SG)
2 Patrick Holzer (1 SG, 1 GS)
2 Rolando Thoeni (2 SL)
2 Davide Simoncelli (2 GS)
2 Christoph Innerhofer (1 DH, 1 SC)
2 Giuliano Razzoli (2 SL)
1 Stefano Anzi (1 DH)
1 Ivano Edalini (1 SL)
1 Fabrizio Tescari (1 SL)
1 Angelo Weiss (1 SL)
1 Leonardo David (1 SL)
1 Robert Erlacher (1 GS)
1 Franco Bieler (1 GS)
1 Sergio Bergamelli (1 GS)
1 Peter Fill (DH)
1 Cristian Deville (SL)