Seconda giornata delle Atp World Tour Finals all’O2 Arena di Londra dalle grandi emozioni e con una sorpresa: nel pomeriggio sconfitta all’esordio per Andy Murray, che forte anche del sostegno del pubblico di casa, partiva nettamente favorito contro David Ferrer. Invece lo scozzese ha tradito le attese arrendendosi in due set allo spagnolo: 64 75 in due ore esatte di gioco. Poi in serata ha rischiato grosso l’altro favorito naturale del Girone A, ovvero Novak Djokovic. Il numero uno del mondo ha salvato anche un match point contro Tomas Berdych: 36 63 76 (3) il punteggio finale in favore del serbo.
Nella seconda partita lo scozzese Murray è stato per due volte avanti di un break, ma in entrambe le occasioni ha fallito l’allungo: la seconda volta ha prima mancato la palla del 5-3 con un diritto largamente fuori misura, poi ha regalato il game al rivale commettendo un doppio fallo. Allungo invece riuscito a Ferrer, che sul 6-5 ha strappato per la terza volta la battuta al britannico facendo suo l’incontro: lo spagnolo si è procurato il match point con una volée sulla riga, poi ha chiuso i conti con un diritto incrociato su una palla corta in difesa dell’avversario. Murray è reduce da quella che può essere considerata la sua migliore stagione (finale a Melbourne e semifinale in tutti gli altri tre slam), forte di una striscia di 17 vittorie consecutive, ottenuta nel post US Open ma interrottasi proprio alla vigilia del Masters contro Berdych. Ferrer veniva invece da più parti considerato l’agnello sacrificale del Gruppo A nonostante la classifica lo indichi come il primo giocatore dopo i Fab Four. L’esperienza londinese dello scorso anno, tre sconfitte contro Federer, Soderling e Murray (senza vincere nemmeno un set), tuttavia non deponevano a favore del valenciano che si è così preso la sua bella rivincita.
Djokovic ha dovuto lottare più di due ore e mezza per avere ragione del ceco al tie break del terzo set dopo aver perso il primo e salvato un match point sotto 6-5 nel terzo: 36 63 76 (3). E sempre nel set decisivo era stato sotto di un break (4-2 per il rivale). Un test davvero molto probante per il numero uno del mondo, visto che di fronte aveva un Berdych galvanizzato dalla splendida semifinale colta a Bercy, e reduce da un finale di stagione positivo che gli ha consentito di imporsi nell’Atp 500 di Pechino. Djokovic ha parzialmente scalfito la sua strepitosa stagione con le ultime apparizioni poco felici a Basilea e Bercy. L’infortunio alla spalla destra, alla base del clamoroso 6-0 subito da Nishikori in Svizzera, riacutizzatosi in terra parigina, non fa dormire sonni tranquilli.