C’era una volta la Gran Fondo Felice Gimondi. Poi subentrò una crisi mistica. È Beppe Manenti a raccontare in conferenza stampa di mercoledì 12 aprile, alla Sala Traini del Credito Bergamasco, il cambiamento. “Ho fatto un sogno – racconta Manenti -. Felice Gimondi mi raggiunge al Lazzaretto con una Fiat 124 marroncina. Ero molto triste. Mi vede e mi sorride. Poi dice: Sei contento di quello che hai fatto? Allora vai avanti, perché sei sulla strada giusta”. Fu così che la crisi mistica si dissolse.
Più realisticamente parlando, dopo la scomparsa del campione Felice Gimondi qualcosa si è spezzato. Poi è arrivato il Covid con i suoi due anni di fermo. Da lì si è capito che c’era bisogno di una svolta. C’era bisogno, in sostanza di fare un passo in più.
Ed eccoci qua a raccontare la Gran Fondo BGY Airport. È Sempre Manenti a suggerire i percorsi. “Ho fatto un po’ di giri per gli aeroporto d’Europa e del Mondo – sottolinea – e nessuno ha il vantaggio dell’aeroporto di Orio al Serio. Innanzitutto parliamo di un aeroporto Bike Friendly. Arrivi, scendi dall’aereo, vai all’officina, monti la bici, sali in sella con il tuo zainetto e in quattro chilometri di pista ciclabile sei sulla linea di partenza della Gran Fondo. Questo fatto fra qualche anno sono convinto che ci sfuggirà di mano per i numeri di amatori della bicicletta che arriveranno a Bergamo”.
Il dato da corsa per amatori si trasforma in dato turistico. Il sindaco Giorgio Gori, prima e il presidente di Sacbo Giovanni Sanga poi, sottolineano lo stesso concetto. “Abbiamo accettato la proposta di Beppe Manenti – spiega Sanga – per almeno tre motivi. 1. Vogliamo entrare più direttamente in sintonia con il territorio e la Gran Fondo ce lo permette in modo capillare per i territori che attraversa. 2. Siamo un aeroporto Bike Friendly e quindi perfettamente in linea con la filosofia sposata dall’azienda. 3. Stiamo notando come il turismo stia cambiando pelle e si stia indirizzando verso un turismo diverso, un turismo lento e noi vogliamo intercettare proprio questo nuovo segmento. È strategico. La nostra collaborazione con la Gran Fondo vuole durare a lungo”.
Il grazie di Manenti si estende a quanti hanno creduto in questo nuovo progetto: gli sponsor tradizionali, dopo venticinque anni, sono ancora tutti lì. Dalla Bianchi (che proprio ieri ha annunciato che sarà la bicicletta ufficiale del Tour de France), alla Banca BPM e agli enti che ruotano attorno all’organizzazione e alla promozione dell’evento: dal Comune di Bergamo, alla Provincia di Bergamo, alla Regione, alla Questura per quanto attiene alla sicurezza stradale.
Una sottolineatura interessante è arrivata anche dal presidente nazionale della Federazione ciclistica italiana, Coriano Dagnoni. “Da un’analisi Nielsen – ha rimarcato Dagnoni – emerge che il ciclismo sia il terzo sport più praticato in Italia, dopo le palestre e il running. Sono 12 milioni e 800 mila gli appassionati del pedale. E il Comitato provinciale di Bergamo si colloca nel ranking nazionale all’ottavo posto (Brescia al decimo) superando alcune attività regionali. Siamo in una terra dove il ciclismo ha espresso ed esprime talenti di pregio (proprio ieri Silvia Persico ha vinto la Freccia del Brabante). E la mission che ci siamo dati punta sulla prevenzione, oltre che alla pratica sportiva”.
La gara si disputerà il 14 maggio in tre diverse lunghezze: 89,4 km.; 128,8 km. e 162,1 km.