Scanzo perde e dice definitivamente addio ai sogni di A3. Dopo essersi infrante una prima volta contro lo scoglio Acqui Terme, le ambizioni di promozione si fermano dinnanzi anche alla seconda chance. Perché Malnate espugna 3-1 il PalaDespe e festeggia il salto di categoria. Come Parella nel 2019 e Saronno nel 2022 oltre alla già citata Negrini, è ancora l’impianto bergamasco a essere teatro di una nuova pagina di storia scritta dagli avversari.
Una beffa nella beffa, acuita dall’amaro per non aver mai avuto a disposizione in questi play-off Simone Falgari, il principale terminale offensivo infortunato nell’ultimo vagito di regular season. L’opposto è solamente la punta di un iceberg passato anche dal ko di Giorgio Gritti che ha costretto coach Fabbri a chiamare in causa dapprima Elias Cattaneo e poi ad adattare in posto 2 il centrale Manuel Marzorati, un leone. Non è tuttavia bastata, neppure stavolta, lo spirito encomiabile di una squadra capace di spingersi laddove – sempre bene ricordarlo – appariva fantascienza ad inizio annata.
Riconosciuto doverosamente ciò, il match di questa sera si è consumato con Yaka con il morale alle stelle dopo il 3-1 inflitto a Mantova e perciò nelle migliori condizioni psicofisiche per azzannare la preda: compagine giovane e capace di andare in orbita in un nanosecondo quando il vento gira a favore. Ancor più ripensando ad un passato che ha sempre sorriso: una sola sconfitta, sebbene sia costata il primo posto nell’ultimo torneo, in quattro precedenti contro Valsecchi e compagni negli ultimi incroci. Eppure è stata solo questione di virgole, di lucidità, di freddezza quando la palla scottava. Niente di più.
Scanzo, naturalmente rabberciato, va sotto 8-13 ma come al solito ha il merito di restare comunque nel periodo sebbene qualche errore di troppo (14 complessivi) condizioni il tentativo di rimonta. Evidentemente stordita dal tifo ospite che manda decibel e sistema nervoso ben oltre il livello di guardia, non è impeccabile neppure la coppia arbitrale. La rincorsa si strozza quando Innocenti perde un contrasto a rete (il possibile 17-19), Yaka ne approfitta e chiude.
Ma la reazione manda il cuore oltre l’ostacolo e prende forma fin da quota 10 (a 6) con Valsecchi e non conosce soste anche perché le percentuali si alzano e l’attacco trova continuità: Cattaneo timbra il 13-9 ed il 16-12, Innocenti spinge fino al 19-13 e Marzorati mette il 20-14 ed il 22-16 per apparecchiare il pareggio.
Rimpianti su rimpianti giusto per mantenere il trend del sale sulle ferite al rientro in campo, quando Scanzo risale prima dal 3-8 e poi dal 16-19 impattando a 13 e a 20. Nella fase clou però tripla ingenuità sanguinosa con altrettanti servizi sbagliati (26 alla fine) da Gritti, Marzorati e Gavazzi (che aveva sostituito Cattaneo nel cuore del periodo). L’apoteosi al contrario arriva però nel quarto set quando i bergamaschi dilapidano quattro volte il +5 (13-8, 15-10, 16-11 e 18-13) e Yaka ne approfitta anche con la complicità arbitrale che non sanziona un’invasione mastodontica (19-19). Valsecchi mura (23-21), Cattaneo si fa murare (23-23), non va il primo set point, va invece la seconda palla-match dei varesini che realizzano il grande salto.
E adesso viene perfino da sorridere se si pensa che sabato a Mantova (ore 17.30) Scanzo si troverà ad affrontare, sullo stesso campo e contro lo stesso avversario (o sparring partner dato il peso nullo della sfida), qualcosa di simile a un allenamento dopo quello già “sorbito” il 20 maggio. Forse la seconda “vittoria di Pirro” in palio su quattro sfide play-off dovrebbe indurre chi di dovere ad opportune riflessioni sulle “logiche” del regolamento in vigore. (U.S.)
Scanzo-Malnate 1-3
(19-25, 25-18, 23-25, 25-27)
Scanzo: Martinelli, Innocenti 15, Gritti 11, Marzorati 11, Cattaneo 9, Valsecchi 11, Viti (L). Fornesi (L), Gavazzi 1. N.e. Caldara, Magnifico, Rondi, Falgari, G.Gritti. All. Fabbri.
Yaka: Ferrario 17, Daverio 6, Croci 6, Guizzardi 2, Favaro 8, Ruo 8, Caletti (L), Regattieri, Bollini 5, Gasparini 2. N.e. Giambiasi, Rodini, Bilato. All. Mattiroli.
Arbitri: Peccia e De Orchi.