Un circuito massacrante suddiviso in tre giornate. Una competizione esasperata dove a sfidarsi sono stati i migliori centauri dell’acqua provenienti da tutto il mondo. Michele Cadei lo sapeva, eccome, che il Campionato del mondo Endurance F1 in Indonesia non sarebbe stato una passeggiata. Nemmeno per lui, il campione bergamasco e portabandiera per l’Italia che nella sua ultraventennale carriera ha vinto praticamente quasi tutto. E se al termine del primo giorno di gare, sul lago Toba nell’Isola di Sumatra, aveva saputo conquistarsi una posizione importante restando nel gruppo dei primi dieci piloti, mai avrebbe pensato che un guasto meccanico alla sua potentissima YAMAHA FX 1800 turbo da 450 cavalli l’avrebbe costretto anzitempo al ritiro.
Poca fortuna gli hanno portato questa volta i colori della nuova livrea della sua moto d’acqua, quel nero e azzurro che richiama i colori dell’amata Atalanta, squadra di cui Michele è grandissimo tifoso: un problema meccanico alla Yamaha lo costringeva dapprima a perdere due posizioni, impedendogli poi di correre nei giorni successivi, nonostante la proverbiale tempra guerriera del campione che al grido di «Mola mia, mola mai» (“non mollare, non mollare mai”) lo spingeva a riversare nella gara tutte le energie disponibili.
Certo è stata un’esperienza comunque indimenticabile questa per Michele Cadei e per il drappello di piloti, tutti invitati dalla prestigiosissima Unione Internazionale motonautica (UIM), sotto la cui egida è stato organizzato l’UIM-ABP Aquabike Class Pro Endurance World Championship 2023, il campionato mondiale disputatosi dal 22 al 24 novembre scorsi in Indonesia. A vincere e a conquistare il montepremi di 20mila dollari è stato il francese Jean Bruno Pastorello. Dietro di lui, l’americano Anthony Radetic e il kuwaitiano Rashed Aldawas. Dodicesimo posto per l’altro atleta italiano in gara, Alberto Santini. Numerosi i piloti costretti al ritiro tra cui anche i big più volte campioni del mondo come Francois Medori, Yousef Alabdulrazzaq e Gyorgy Kasza.
Calorosa l’accoglienza delle autorità indonesiane accorse ad assistere alle evoluzioni dei centauri dell’acqua e soprattutto da parte di un pubblico che si è stretto in un abbraccio affettuoso ai campioni provenienti dall’Europa, dall’America e dall’Asia. Moltissime le richieste di fotografie che hanno letteralmente sommerso gli atleti divenuti in pochi giorni i beniamini di un pubblico assai ospitale.
«Sono davvero contento di essere stato invitato e aver partecipato al Campionato del mondo – ha dichiarato Michele Cadei al termine della trasferta indonesiana –. Certo quest’anno la mia Yamaha non mi ha proprio aiutato, anzi più volte mi ha fatto dannare. Ora però sono già proiettato al nuovo anno, a quel 2024 che sarà altrettanto ricco di sfide emozionanti». (U.S. Motod’acquaItalia)