Antonio Obbedio, Ds dell’AlbinoLeffe, traccia un bilancio di metà stagione

Una panoramica dell'andamento della squadra finora: dagli infortuni, ai giovani emergenti e al calcio di Lopez.

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Antonio Obbedio, direttore sportivo dell’AlbinoLeffe, fa il punto della situazione a diciassette partite del campionato. La cosa che più preoccupa sono gli infortuni. Al momento sono otto i giocatori fini in infermeria. Ma per Giorno e Poletti si può già parlare di stagione finita. Giorno settimana scorsa si è dovuto operare. Poletti deve fare una valutazione con il medico che lo ha operato, in quanto il ginocchio si è bloccato di nuovo. Ma di contro ci sono anche aspetti positivi, come i giovani chiamati in causa che stanno dando un apporto qualitativo. Il lavoro di Lopez, iniziato il 17 luglio scorso, sta dando i suoi frutti. Ecco l’intervista e il contributo video registrato nella trasmissione “A tutta C” di Antenna Due, condotta da Arnaldo Guadagni.

Direttore Obbedio, come valuta l’attuale posizione delle prime tre in classifica di questo girone B?
Le prime tre sono squadre costruite in maniera diversa, forti, ognuna con una modalità di gioco totalmente differente. Le reputo tre squadre importanti con delle qualità fisiche, tecniche e tattiche particolari. Per quello che hanno fatto vedere fino adesso meritano di stare in quelle posizioni. Come merita di stare dov’è la Pro Vercelli per il calcio propositivo che ha sempre fatto. Noi li abbiamo messi in grandissima difficoltà e meritavamo di vincere. Secondo me questa classifica è veritiera“.

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Con la Pro Vercelli ricordiamo anche il clamoroso gol fallito da Zoma sotto porta.
Non è un problema di Zoma o degli attaccanti. Si va a periodi. L’altra sera abbiamo visto il gol sbagliato, molto simile, da De Ketelaere dell’Atalanta a due metri dalla porta. La stessa cosa è successa qui in casa a Zoma, a Munari, a Zanini. È la disabitudine a stare dentro l’area di rigore in maniera frequente. Faccio sempre l’esempio di Pippo Inzaghi, che magari non sapeva fare due palleggi però dentro l’area di rigore era letale. Noi abbiamo sbagliato un po’ di gol in queste diciassette partite e alla nostra classifica – penso di non dire un’eresia – mancano due o tre punti“.

Antonio Obbedio
Antonio Obbedio in collegamento “A tutta C”

La svolta di questa squadra è arrivata col Legnago, quando si è perso male in casa. E adesso in squadra ci sono anche tanti giovani. E si sta facendo bene.
In queste partite noi abbiamo sbagliato soprattutto il primo tempo col Legnago. Perché già nel secondo tempo, pur non giocando benissimo, potevamo pareggiare la partita. Poi abbiamo sempre fatto prestazioni di personalità, di qualità, con idee di calcio. La cosa che più mi fa piacere è che a oggi, con otto giocatori infortunati a lungo periodo, i risultati sono arrivati lo stesso e i giovani che sono stati chiamati in causa hanno fatto vedere le loro qualità grazie a un lavoro iniziato il 17 luglio con questo staff tecnico. Noi siamo partiti con una squadra che ha fatto un certo tipo di campionato lo scorso anno. Io ho deciso di fare determinate valutazioni sui giocatori da confermare o da prendere e la cosa che più mi fa piacere è che gli stessi giocatori stanno facendo un tipo di campionato. Detto ciò siamo alla diciassettesima giornata, è vero che siamo decimi in classifica, ma abbiamo solo cinque punti di vantaggio sulla quint’ultima posizione. Dobbiamo essere equilibrati nei giudizi e non fare troppi voli pindarici anche perché in questo periodo abbiamo tanti giocatori infortunati“.

Ma da cosa dipende questa strage di infortuni che vediamo in tutte le squadre professionistiche, dalla Serie A alla Serie C. È dovuto al fatto che sono cambiati i metodi di allenamento? È cambiato il modo di giocare?
La mia valutazione è che in serie A si fanno 60-70 partite all’anno tra campionato, coppe e nazionali, ma i giocatori hanno anche un’altra struttura fisica; in serie B, ne fanno 40-45. In C si hanno strutture fisiche diverse. Per me bisogna fare un passo indietro. Rispetto ai miei tempi, parliamo di vent’anni fa, in B si giocavano 40 partite ma c’erano meno infortuni perché c’era una predisposizione fisica, di crescita anche dei settori giovanili su campi in erba. Per me questo è uno dei motivi. Ormai tutti i settori giovanili giocano sul sintetico. È vero che è aumentata l’intensità del gioco però nel nostro caso la maggior parte degli infortuni sono traumi, non sono lesioni muscolari: ginocchia, caviglie, lesioni all’adduttore per scontro in allenamento. Bisogna verificare anche il tipo di alimentazione che fanno questi ragazzi. Tante cose messe insieme. Io ho avuto la fortuna di avere pochissimi traumi e ho giocato più di 500 partite tra i professionisti 600 compresi i dilettanti e ho saltato pochissime partite. Secondo me il fattore principale è dovuto alla crescita dei settori giovanili sui campi sintetici“.

A questo punto del campionato se deve fare un bilancio sulle scelte di mercato è soddisfatto del lavoro che ha fatto?
Io no. Io non sono mai soddisfatto. Dico sempre di essere in autocontestazione con me stesso“.

Le ottime conferme che arrivano dopo queste diciassette partite sono del portiere Marietta, che si sta confermando un grande portiere pur essendo un giovane in crescita, ha grande personalità. Zanini è una conferma e a noi piace molto Agostinelli, che pur essendo un esordiente sembra già un giocatore di categoria.
“Marietta è un portiere che seguivo già dai tempi di Rimini quando ha vinto il campionato e l’anno scorso all’Alessandria quando nel girone di andata aveva fatto molto bene, poi loro hanno scelto di far giocare un portiere anziano. Cosa che io non condivido. Non sono un tipo di complimenti. Marietta sta facendo il suo. Deve crescere, deve migliorare ancora tanto soprattutto a livello di personalità empatica. Ci sono tanti tipi di personalità: di spogliatoio, di campo e lui sotto questo aspetto deve ancora migliorare. E deve migliorare con i piedi. Ma diciamo che al momento sta facendo bene. Per quanto riguarda Agostinelli c’è da dire che è un ragazzo intelligentissimo e questa è una cosa che lo aiuta molto nell’occupare il ruolo che fa, perché il suo è un ruolo particolarmente complicato. È un ragazzo umile, lavoratore. Dal 17 luglio è aggregato alla prima squadra. Non ha saltato un allenamento. È stato molto bravo nel rubare i segreti dei compagni, cosa che pochi giovani hanno l’umiltà di fare”.

Poletti può essere considerato un acquisto?
Notizia di oggi è che Poletti deve fare una verifica medica col dottor Mariani che lo ha operato perché gli si è bloccato di nuovo il ginocchio“.

AlbinoLeffe
Antonio Obbedio e Giovanni Lopez (Foto E.P.)

Uno degli elementi positivi di questa squadra dall’inizio del campionato che si è visto e qui credo che il lavoro di Lopez sia stato ammirevole è aver aggiustato la difesa, perché all’inizio del campionato si sono perse alcune partite con degli svarioni eclatanti. Oggi, invece, è la quarta difesa del girone. Lei con Lopez ha un particolare affiatamento perché ci ha già lavorato insieme. Lopez ha tolto quei difetti che questa squadra si portava dall’anno scorso.
Noi siamo la quarta difesa del campionato. Quando fai un certo tipo di campionato dove arrivi ultimo in classifica, ti porti delle scorie per mesi. Queste scorie vengono tolte se hai la fortuna e soprattutto la bravura di lavorare in una certa maniera. Sotto l’aspetto difensivo potevamo fare altre valutazioni. Giochiamo con 7-8 undicesimi della formazione dell’anno scorso e abbiamo subito 15 gol. C’è tanto lavoro da fare, nello specifico sia di squadra che individuale. Sono pochi gli allenatori che lavorano sull’individuale, sulla postura tattica individuale. Ho avuto la fortuna di aver lavorato con Lopez due anni a Lucca, dove abbiamo fatto due buoni campionati. Il primo anno abbiamo eliminato proprio l’AlbinoLeffe dagli ottavi di finale per gli spareggi della B. Lopez è un allenatore che sull’aspetto difensivo dà un’organizzazione di gioco importante. Siamo solo a metà campionato e c’è ancora tanto da lavorare“.

Questo AlbinoLeffe sembra che randa meglio in trasferta che in casa.
È un caso. Se andiamo a ritroso e guardiamo la partita con la Triestina, con la Pro Vercelli, con il Padova abbiamo fatto molto bene. Non siamo una squadra che impone il proprio gioco, ma non è neanche una squadra che subisce. L’AlbinoLeffe non è una squadra che subisce passiva. Puoi essere messo sotto in alcuni momenti della partita, ma è una squadra che appena può determina. A Vicenza abbiamo subito, ma abbiamo fatto la nostra prestazione. A Mantova fino al gol del 2-1 avevamo creato subendo il giusto. Ripeto, l’unica partita che abbiamo fallito è stato il primo tempo con il Legnago sulle altre abbiamo sempre fatto la prestazione“.