Nel weekend che ha visto la sua Inter giocare il migliore primo tempo della stagione e uscire sconfitta dallo Juventus Stadium, il presidente Massimo Moratti è andato a godersi lo spettacolo e il successo dei giovani nerazzurri allenati da Andrea Stranaccioni, 36enne tecnico che ha condotto la Primavera alla conquista della Champions giovanile con una ineccepibile vittoria sull’Ajax. Sarà perché deluso dalla prestazione offerta a San Siro nel precedente turno casalingo contro l’Atalanta, che ha controllato la gara, neutralizzato un calcio di rigore con il portiere e Consigli vedendosene negare uno stratosferico nel finale, sarà perché abbagliato dal gioco stellare dei suoi campioncini, Moratti ha sorpreso tutti e nella serata di lunedì, meno di 24 dopo la sconfitta contro i bianconeri, ha congedato Claudio Ranieri affidando la guida della prima squadra proprio ad Andrea Stramaccioni. L’avventura del tecnico romano è durata sei mesi, praticamente con il solo acuto del derby e una risalita in classifica avviata e subito interrotta. L’esonero di un allenatore non è mai un bel finale, tanto più che accade sulla panchina della squadra solo due anni fa sul tetto d’Europe e del mondo. La verità è che l’Inter di Mourinho non poteva essere allenata con spirito diverso da un altro tecnico e chi ha provato a mescolare le carte, anche Leonardo, non c’è riuscito. Andrea Stramaccioni, classe 1976, è romano anch’esso, ha allenato le giovanili della Roma dai tempi di Spalletti fino alla passata stagione ed è in stretti rapporti con Montella. Quest’anno ha portato al trionfo la Primavera dell’Inter nella Next Generation Series, equivalente della Champions League a livello giovanile. Un grande salto, proprio come quello dell’Aeroplanino Montella che, dopo aver fatto bene con la Roma nel finale della scorsa stagione, sta mostrando tutte le sue qualità sulla panchina del Catania, a ridosso della migliori. Stramaccioni e Montella, ironia della sorte, si ritroveranno a lottare per la qualificazione alla Europa League.
