Caso Ferragni, nell’inchiesta di Milano spunta un teste

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(Adnkronos) – I follower di Chiara Ferragni continuano a diminuire mentre proprio il numero dei seguaci potrebbe aprire nuovi scenari nell'indagine sul caso che coinvolge l'imprenditrice considerando che parte del potere contrattuale, e quindi economico, di un'influencer è legato a like, visualizzazioni e interazioni. Il numero dei fan determina il prezzo di una sponsorizzazione, ma talvolta nel mondo del web non tutto è come appare, e quindi la verifica di quella cifra potrebbe svelare una realtà distorta che chiama in causa profili fake e bot, ma anche configurare – in astratto – una frode nei confronti di quelle società che si troverebbero a stipulare contratti su numeri non veritieri.  
Il numero di seguaci cambia il prezzo di un contratto commerciale, ma anche la capacità che un messaggio ha di arrivare ai potenziali clienti ma questo vale se i numeri che appaiono sui social corrispondono davvero a un consumatore. Più è alto il numero dei follower più la potenziale truffa verrebbe amplificata, secondo questa teoria. Un aspetto che potrebbe aprire scenari interessanti se ci si mette nei panni di chi indaga. Per ora questo aspetto, riguardo al caso Ferragni, è solo un'ipotesi priva di qualsiasi spunto reale.  Di elementi nuovi, invece, ne stanno fornendo i documenti acquisiti dalla Guardia di finanza e finiti sul tavolo del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco titolare, insieme al pm Cristian Barilli, dell'inchiesta che vede l'imprenditrice digitale indagata per truffa aggravata sia per l'iniziativa benefica stipulata con la Balocco, sia per le uova prodotte da Dolci Preziosi che per la bambola in collaborazione con Trudy. Acquisizioni che insieme a una testimonianza stanno consentendo all'indagine di procedere pieno ritmo.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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