Anche il tabù legato a Palisades Tahoe è crollato di fronte alla classe di Marco Odermatt.
Nell’ultima località che non lo aveva visto vincere in slalom gigante il 26enne di Buochs ha fatto la voce grossa conquistando la decima vittoria consecutiva in Coppa del Mondo di sci alpino fra le porte larghe e chiudendo paradossalmente un cerchio.
Nonostante i numeri impressionino e lo conducano ormai verso una stagione perfetta, capace di collocarlo sin da ora con più di 1000 punti sul secondo nella classifica generale, il fuoriclasse svizzero ha dovuto sudare più di sette camice sulla neve americana che ha invece visto relegato nelle posizioni di rincalzo il bergamasco Filippo Della Vite.
Prima manche decisamente più equilibrata rispetto alle apparenze con Marco Odermatt al comando, ma costretto a far i conti con un Henrik Kristoffersen tornato ad alti livelli anche fra le porte larghe.
Su una neve soffice, ma al tempo stesso umida a causa dell’acqua iniettata prima alla vigilia il fuoriclasse elvetico ha imposto la propria legge dovendo leggermente correggere all’ingresso del primo muro prima di creare una velocità che alcuni dei principali avversari come l’austriaco Manuel Feller e lo sloveno Zan Kranjec non sono riusciti a mostrare.
Nonostante ciò Kristoffersen è riuscito a rimanere in scia grazie alla tracciatura disegnata dal suo direttore tecnico fermandosi così a soli quindici centesimi dalla vetta davanti all’americano River Radamus, sorpresa con il numero 10 davanti a 78 centesimi dalla vetta davanti al croato Filip Zubcic e allo svizzero Thomas Tumler.
Prestazione da rivedere in casa Italia con Filippo Della Vite che ha concluso la prima parte di gara in dodicesima posizione a 2″06 da Odermatt a causa di una sciata troppo strappata e che lo ha portato spesso e volentieri a impostare la curva in maniera più larga.
Ciò non ha consentito al 22enne di Ponteranica di creare quella velocità necessaria per rimanere a fianco dei migliori così come per il collega Luca De Aliprandini, tredicesimo a 2″07 dalla testa.
Quattordicesima piazza per Alex Vinatzer che ha brillato nel tratto alto, ma che poi ha faticato scendendo verso il traguardo fermandosi con 2″11 di ritardo.
Terza piazza per il padrone di casa Riv Radamus che, davanti a un pubblico festante, ha conquistato il primo podio in carriera riuscendo a costruire il proprio risultato soprattutto nella parte iniziale sfruttando una sensibilità di sciata.
Seconda manche sulla falsariga della prima con Marco Odermatt che è costretto a faticare non poco per riuscire a rimanere davanti a Henrik Krisoffersen a causa dei segni presenti sulla neve che l’hanno obbligato a impostare un’azione più controllata.
Il 26enne di Buochs è finito in ritardo di alcune porte, tuttavia la parte che lo accompagnava verso il traguardo è riuscito a recuperare su uno scatenato Kristoffersen che si è fermato a dodici centesimi dopo aver inflitto oltre un secondo a tutti gli altri.
Nonostante alcune carvate nel muro che l’hanno rallentato, lo statunitense ha preceduto l’elvetico Thomas Tumler negandogli la gioia della top three.
Fuori invece Filip Zubcic che, al fine di poter recuperare terreno, è andato oltre i propri limiti finendo largo e dicendo addio ai propri sogni di gloria.
Brutta seconda manche per gli azzurri con Alex Vinatzer che è apparso troppo compassato rispetto agli avversari terminando in diciannovesima posizione davanti a Filippo Della Vite che è stato lento nell’abbrivio iniziale e poi ha sbagliato su un dosso rischiando di finire fuori.
Il giovane bergamasco ha quindi concluso al ventiduesimo posto resistendo a differenza di Luca De Aliprandini che ha invece saltato una porta.
Il portacolori delle Fiamme Oro Moena proverà a rifarsi fra sette giorni quando andrà in scena il terzultimo gigante della stagione ad Aspen.