Aveva perso le precedenti tre sfide e non ricordava nemmeno di aver vinto la prima, a L’Aquila nel 2007. Ma Luca Vanni aveva ben chiaro come mettere in difficoltà l’amico Claudio Grassi e, dopo due set non bellissimi ma giocati con grande attenzione e intensità, è riuscito a incamerare il titolo del Trofeo Eynard – Memorial Pedroli. Il Futures da 10 mila dollari del Tc Bergamo si è concluso dunque, in una giornata molto afosa, con una finale tutta toscana, che è stata spettacolare solo a tratti ma che ha premiato quello che, in settimana, aveva mostrato il tennis più incisivo. Già contro Linzer in semifinale, pur perdendo il primo set, il 26enne di Arezzo aveva fatto capire di essere in buona condizione, e per questo non stupisce più di tanto la sua vittoria odierna contro Grassi, che era in vantaggio nei precedenti e ha pure, seppur di poco, una migliore classifica mondiale.
Dopo un tentativo di fuga iniziale di Grassi (mancata la palla del 2-0), è stato Vanni a salire in cattedra dal 4-4, momento del break che ha deciso il primo parziale. Nel secondo, equilibrio fino al sesto game e nuovo strappo dell’aretino sul 3-3, bissato poi al nono gioco per il 6-4 6-3 definitivo. Una vittoria piuttosto netta dunque, e una bella soddisfazione per un giocatore che può puntare a salire più in alto rispetto alla sua attuale classifica (378). “Entrambi – ha detto Vanni – ci eravamo espressi meglio in semifinale. La finale provoca sempre un po’ di tensione in più, ma sono molto soddisfatto di come ho giocato. Siamo amici, ci alleniamo insieme e ci conosciamo benissimo, dunque era una partita difficilmente pronosticabile. A Bergamo ero già venuto per il Challenger, ma con poca fortuna. Stavolta è andata decisamente meglio”. Contento del risultato anche il finalista: “Onore a Vanni che ha giocato una splendida partita. Lui merita di stare più in alto e spero che questo risultato gli possa consentire di credere di più in se stesso, per fare quel salto di qualità verso i Challenger e magari verso i tornei Atp”.
Vanni succede nell’albo d’oro al marchigiano Stefano Travaglia, vincitore nel 2011 e quest’anno assente per via di un infortunio che lo terrà ancora a lungo lontano dalle competizioni. In doppio, il titolo è andato alla coppia Baumann/Ehrat (Germania/Svizzera), sugli italiani Grassi e Volante, superati per 6-2 6-2. Prima della finale del singolare, ha avuto luogo la cerimonia di intitolazione del campo centrale del Tc Bergamo alla memoria di Piero Pedroli, lo storico presidente del circolo di Valtesse in carica dal 1972 al 2004.
Singolare
Finale: Vanni b. Grassi 6-4 6-3.
Doppio
Finale: Baumann/Ehrat (Ger/Svi) b. Grassi/Volante 6-2 6-2.