“Mi considero uno che ha avuto tantissimo nella vita”. Sono le parole di Alessandro Zanardi, al termine della trionfale gara che gli ha consentito di vincere la medaglia d’oro nella cronometro della hand-bike, categoria H4, alle Paralimpiadi di Londra. Il 45enne ex pilota di Formula 1 si è misurato contro il tempo sul circuito automobilistico di Brands Hatch, dove aveva iniziato a correre in Formula 3000. Proprio su questa pista Zanardi conquistò la prima pole position della carriera nel 1991 superando Damon Hill, chiudendo poi al secondo posto la corsa. Un ritorno al passato che gli avrà fatto rivivere le sensazioni delle gare sul filo dei 300 km orari, ma con la grandezza dell’atleta che è adesso, dominatore dell’asfalto spingendo la sua hand-bike supertecnologica. Un successo dedicato a al 39enne Vittorio Podestà, bronzo nella cronometro ciclistica classe H2 e vicecampione mondiale 2011 nella stessa specialità, che nel 2009 ha incontrato e indirizzato Zanardi all’esperienza della hand-bike .
La medaglia d’oro di Zanardi è coniata con una buona dose di passione e sacrificio, fede e speranza. Un anno fa, nel corso di un’intervista ad AbilityChannel, Alex Zanardi raccontava un episodio accaduto immediatamente dopo il tragico incidente sulla pista automobilistica di Lauzitzring in Germania il 15 Settembre del 2001, che gli ha provocato l’amputazione di entrambe le gambe. Padre Filippo, il prete “ufficiale” del circuito, intervenuto per portargli conforto, si rese della situazione drammatica e prima che Alex Zanardi venisse caricato d’urgenza sopra l’elicottero che lo avrebbe portato in ospedale, decise di impartirgli l’estrema unzione, usando il sangue. Dopo la riabilitazione e il lungo periodo di adattamento alla nuova condizione, Zanardi ha cercato la nuova dimensione di sportivo. Lo ha fatto prima tornando alle corse automobilistiche e vincendo una gara del campionato mondiale turismo e poi iniziando la sua avventura nel paraciclismo, la nuova passione vissuta con straordinario senso di umiltà come si conviene a un autentico uomo e campione.