Milano come Montezuma

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La Juve vola con il ritrovato Quagliarella e una squadra che, anche quando Antonio Conte decide per il turn-over e ne affida l’applicazione a Massimo Carrera, riesce ad interpretare nel modo migliore il ruolo. Stellare con Pirlo, si trasforma in operaia per avere ragione del Chievo. E se Vucinic è l’uomo di raccordo tra la cerniera di centrocampo e l’attacco, con Marchisio che cresce ad ogni partita e mette in mostra una classe innata, Quagliarella è l’esatta dimostrazione che alla Juve “non si butta niente” anche quando si tiene in frigo qualche pedina importante. Dato per partente nel mercato estivo, possibile contropartita di Pazzini, è invece l’uomo in più dei bianconeri. La verità è che le convocazioni si decidono durante e dopo gli allenamenti e Conte si è giustamente fidato di un attaccante che non tradisce le aspettative. E così, prima del turno infrasettimanale e la trasferta di Firenze, la Juve si gode la quarta vittoria in altrettante partite e il primato solitario, giacché il Napoli non va oltre lo 0-0 a Catania e la Lazio perde addirittura all’Olimpico. La squadra di Petkovic non riesce a bucare la difesa del Genoa che a 10′ dal termine mette a segno un micidiale contropiede concluso con un diagonale vincente di Borriello, al primo gol dopo il ritorno in rossoblu.

Decisamente male le due milanesi. L’Inter continua a non segnare sul terreno di San Siro, e in compenso prende due gol dal Siena di Cosmi che si difende e poi colpisce nelle ampie praterie lasciate libere dai nerazzurri. Stramaccioni fa bene a sottolineare come la squadra abbia avuto a disposizione una decina di palle gol, vanificate dagli attaccanti o annullate dal portiere Pegolo. Ma questo aspetto, semmai, è un aggravante. Si vede perfino un pallone spedito oltre la traversa da due passi dalla porta vuota. Non basta Cassano a inventare, questa Inter necessita di tranquillità e i fischi sonori dagli spalti non sono un aiuto.

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Il Milan resuscita Guidolin e la sua Udinese che torna al successo allo stadio Friuli dopo aver rischiato più volte di capitolare. Pazzini continua a sbagliare gol fatti, El Shaarawy si ricorda di essere un attaccante e va vicino al gol due volte nel primo tempo ma si fa trovare pronto nella ripresa quando scaglia un bolide nella rete dei friulani pareggiando la papera in uscita di Abbiati che, facendosi anticipare, consente all’Udinese di passare in vantaggio. Nella ripresa Zapata, centrale difensivo rossonero, confeziona il peggio nel giro di due minuti, facendosi ammonire e poi provocando un fallo evidente in area che gli costa il secondo giallo e consentendo a Di Natale di trasformare il calcio di rigore. Doppio giallo anche per Boateng, che lascia il Milan in nove rendendo impossibile ogni rimonta.

Alle falde dell’Etna, in campo Catania e Napoli, il più vulcanico è Marrazzi che vede la sua squadra, in superiorità numerica dal 2′ di gioco, fare poco per vincere e alla fine rischiare seriamente di perdere, come quando De Sanctis si oppone a Gomez, che nell’ultima azione della partita coglie la base del palo. La Sampdoria pareggia a Marassi con il Torino. Segnano, entrambe le volte su rigore, Pozzi per i blucerchiati e Rolando Bianchi per i granata. Un risultato che accontenta più Ventura che Ciro Ferrara. Chi non può essere soddisfatto è Montella, tecnico della Fiorentina, che vede sfuggire la vittoria a Parma dopo essere stato a lungo in vantaggio, aver sbagliato con Jovetic il rigore del possibile raddoppio e subito sul fronte opposto il tiro dagli undici metri di Valdes, che riscatta l’errore dal dischetto nel primo tempo. Per i viola troppe leggerezze e un pizzico di presunzione. Lo stesso che costa il pareggio casalingo al Bologna, passato in vantaggio contro il Pescara con Gilardino e, dopo essere stato raggiunto su calcio di punizione, tradito dal capitano Diamanti, che si fa ipnotizzare sul dischetto dal secondo portiere Pelizzoli. Chi salta di gioia è Stefano Colantuono, che nonostante le tante assenze mette in campo una formazione degna dello spirito che contraddistingue l’Atalanta e riesce ad avere ragione del Palermo di Gasperini con un colpo di testa nel finale del bergamasco Raimondi. Dopo la vittoria di San Siro a spese del Milan, altri tre punti pesanti per la salvezza.

Dopo essere rimasta sub judice, la partita Cagliari-Roma finisce con uno 0-3 a tavolino che suona oltremodo giusto per le modalità dei fatti che ne hanno impedito il regolare svolgimento. La gara si sarebbe dovuta svolgere a porte chiuse nell’impianto in costruzione Is Arenas di Quartu S.Elena e rinviata motivi di ordine pubblico a seguito dell’invito fatto d’oltreoceano ai tifosi sardi dal presidente Cellino di recarsi comunque allo stadio. Una scelta irresponsabile, che costringe il prefetto ad adottare il provvedimento e non permettere la disputa della partita. Nei campionati professionistici ci sono squadre che scontano penalizzazioni per mancato o ritardato versamento di stipendi e contributi previdenziali. Giunta la sentenza.

Risultati 4a giornata serie A: Atalanta-Palermo 1-0 Bologna-Pescara 1-1 Catania-Napoli 0-0 Inter-Siena 0-2 Sampdoria-Torino 1-1 Udinese-Milan 2-1 Juventus-Chievo 2-0 Parma-Fiorentina 1-1 Lazio-Genoa

Classifica: Juventus 12 Napoli 10 Lazio 9 Sampdoria 9 Fiorentina 7 Inter Genoa 6 Catania Atalanta 5 Roma Torino Parma Udinese Bologna 4 Milan Chievo 3 Cagliari 2 Pescara Palermo 1 Siena -1