La Juve fa la Juve e gela l’Atalanta in 4 minuti. La Coppa Italia è bianconera

ATALANTA-JUVENTUS 0-1 Rete: 4′ Vlahovic.

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La doccia gelata arriva subito. Al 4’ Vlahovic si dimostra essere un grande attaccante, mentre l’Atalanta rimpiange di non aver potuto schierare Scamacca. Ma, soprattutto, Allegri si dimostra un allenatore vincente (è la sua quattordicesima finale vinta, la quinta di Coppa Italia) che ha saputo preparare la partita perfetta disinnescando tutte le insidie che avrebbero potuto arrivare dall’Atalanta.

Ci si aspettava il pressing dell’Atalanta e, invece, è stato il contrario. Ci si aspettava una partenza rombante da parte della Dea e, invece, è stato il contrario. Ci si aspettava una fase estremamente difensiva da parte dei bianconeri e, invece, la Juve non ha solo difeso benissimo, ma ha anche saputo contrattaccare. Il secondo gol realizzato da Vlahovic al 73′ è stato annullato per un fuorigioco millimetrico (nel calcio non ha molto senso annullare un gol del genere) e ha colpito una traversa con Miretti più lampante del palo colpito da Lookman.

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Di contro poche le azioni pericolose dei nerazzurri. Un paio di tiri smorzati e usciti di poco o rimpallati dai difensori bianconeri.

Atalanta
Carnesecchi (Foto di Alberto Mariani)

Tanta volontà, ma poco costrutto. Questa potrebbe essere la sintesi della gara vista a Roma. E le lacrime di De Roon, infortunatosi nel tentativo di un recupero in extremis, sono la fotografia dell’Atalanta che non solo perde la gara, perde la finale, perde la Coppa Italia, ma perde il suo capitano forse anche per la seconda finale, quella di Dublino.

Rivisto, il gol di Vlahovic è di una bellezza rara, già a partire del taglio di Cambiaso che in verticale dà una palla al suo attaccante che brucia Hien, convinto di aver messo il 9 bianconero in fuorigioco, ma che non ha fatto i conti con il compagno Djimsiti che lo teneva in gioco. Carnesecchi uscendo ha coperto il più possibile il secondo palo, mentre Vlahovic lo ha trafitto sul primo con poca luce a disposizione. Niente da dire.

Sta di fatto poi che l’Atalanta sul tabellino dei tiri in porta esce con il numero 0 nei 97′ giocati. E questo dice molto di come la Juve abbia saputo difendere non permettendo mai agli attaccanti nerazzurri di trovare linee di passaggio o di fraseggio stretto. Alla fine si contano cinque tiri fuori e otto tiri respinti. Perin è dovuto intervenire soltanto una volta per parare. Troppo poco per far male alla Juve, che aveva solo questa opportunità di salvare il campionato e l’ha colta con una prestazione di altissimo livello.

E se qualcuno ha pensato che la Juve fosse giù anche dal punto di vista atletico rispetto all’Atalanta, la risposta è stata che i bianconeri hanno percorso più di 115 chilometri contro i 111 dei nerazzurri. La vittoria è stata meritata sotto tutti i punti di vista.
Onore al merito con la speranza che questa finale persa non abbia ripercussioni psicologiche sui ragazzi di Gasperini che devono potersi misurare contro il Bayer Leverkusen nel pieno della loro condizioni psico-fisica.

ATALANTA-JUVENTUS 0-1

Rete: 4′ Vlahovic.

Atalanta: Carnesecchi, Djimsiti, Hien (60′ Scalvini), de Roon (65′ Toloi), Zappacosta (60′ Hateboer), Pašalić (60′ Miranchuk), Éderson, Ruggeri, Koopmeiners, De Ketelaere (46′ El Bilal), Lookman. A disposizione: Musso, Rossi, Toloi, Bakker, Adopo, Bonfanti. Allenatore: Gian Piero Gasperini.

Juventus: Perin, Gatti, Bremer, Danilo, Cambiaso (82′ Weah), McKennie, Nicolussi Caviglia (62′ Miretti), Rabiot, Iling-Junior, Vlahovic (82′ Milik), Chiesa (70′ Yildiz). A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Kostic, Alex Sandro, Kean, Rugani, Alcaraz, Djalò. Allenatore: Massimiliano Allegri.

Arbitro: Fabio Maresca della sezione di Napoli, IV ufficiale Maurizio Mariani, V.A.R. Valerio Marini.