Juventus e Fiorentina in casa, Inter e Roma fuori. Tutte tonfato nel turno di campionato del 6 gennaio, pagando gli errori in attacco e quelli ancora più pesanti in fase difensiva. Ma ci sono anche grandi protagonisti, primo fra tutti Cavani che segna una tripletta nel vittorioso posticipo del Napoli contro i giallorossi di Zeman, e il sampdoriano Icardi, autore dei due gol con cui i blucerchiati di Delio Rossi, sotto di una rete e con un uomo in meno, ribaltano il risultato allo Juventus Stadium costringendo alla sconfitta i campioni d’Italia. Si può dire che ogni partita del primo assaggio del 2013 possa annotare l’uomo in grado di fare la differenza, nel bene e nel male. La copertina non può che essere assegnata a Cavani, nuovo bomber della serie A con 16 reti, due in più di El Shaarawy, e 91 con la maglia del Napoli, alla settima tripletta da quando gioca in Italia. Cavani vince in pratica da solo la sfida contro i giallorossi, perché finalizza le tre occasioni da rete che gli capitano prima di essere fermato in extremis in area dal portiere Goicoichea che gli impedisce di fare quaterna. Al contrario il quarto gol partenopeo lo segna nel finale Maggio in contropiede, dopo quello che permette a Osvaldo di accorciare le distanze. Ad una attenta lettura della gara del San Paolo, si nota come la Roma registri maggiore possesso palla e inanelli, ben nove nitide occasioni da rete, in maggior parte annullate dal portiere De Sanctis. Tuttavia, il successo del Napoli è netto e rilancia la squadra al terzo posto in attesa del ricorso contro i due punti di penalizzazione comminati dalla giustizia sportiva.
I bianconeri di Antonio Conte sembrano destinati a risolvere in quattro e quattr’otto la pratica contro i doriani, andando al riposo in vantaggio grazie al calcio di rigore trasformato da Giovinco e concesso per scellerato fallo su Marchisio da parte di Berardi che finisce poi espulso per un intervento a falce a 70 metri dalla propria porta. Nella ripresa la Juventus peggiore dell’era Conte, con una prestazione caratterizzata da insufficienza offensiva e dalle incredibili indecisioni di Buffon che spianano la strada al successo dei blucerchiati. La Juve conserva cinque punti di vantaggio sulla prima inseguitrice, la Lazio di Petkovic, decisamente pratica e risoluta nell’anticipo all’Olimpico contro il Cagliari passato in vantaggio nel secondo tempo con Sau. La rimonta e il sorpasso maturano nell’ultimo quarto d’ora di gioco grazie a Konko e a un penalty di Candreva a cui corrispondono anche le espulsioni del portiere Agazzi e Cossu nelle file cagliaritane. Incredibile anche la gara dell’Inter allo stadio Friuli, dove fallisce le occasioni per passare in vantaggio, tutte ispirate da Cassano, e reclama la mancata assegnazione di un calcio di rigore per presunto fallo su Palacio nel primo tempo. Poi resta in dieci per espulsione di Juan Jesus. Il crollo matura nella ripresa con due magie del solito Di Natale intervallate da una bella replica in diagonale di Muriel che piegano le mani dell’ex Handanovic.
La Fiorentina non può festeggiare fino in fondo l’arrivo in tribuna del nuovo acquisto Giuseppe Rossi e allo stadio Franchi cede al Pescara, che deve il 90 per cento del successo al portiere Perin, oppostosi da campione al bombardamento viola prima e dopo il vantaggio. Gli abruzzesi, in vantaggio al 12’ della ripresa con Jonathas, resistono agli attacchi della squadra di Montella e chiudono la partita al 90’ con Celik nel più classico dei contropiede. Il Milan si risolleva superando a San Siro il Siena sempre più ultimo. Un inserimento di Bojan, alla maniera di Pato, a metà ripresa porta in vantaggio i rossoneri che trovano il raddoppio con Pazzini su rigore prima che Paolucci regali il gol della bandiera ai toscani. La squadra di Allegri non brilla, ma trova il successo che consente di restare in coda al gruppo delle aspiranti alla prossima Champions League. Il Parma consolida la propria posizione di assoluta tranquillità battendo in pieno recupero il Palermo, che dopo aver pareggiato con Budan la rete del vantaggio di Belfodil e fallito due occasioni con Brienza, subisce il gol partita dell’ex Amauri. Per la squadra di Donadoni un cammino insperato, per i rosanero l’incubo di una posizione scomoda che allo stato attuale significa retrocessione. A togliere le castagne dal fuoco a Del Neri ci pensa il discusso Borriello, che affonda il Bologna a Marassi con una doppietta da grande centravanti. Il Genoa, virtualmente fuori dalla zona B, ritrova il successo e la fiducia per risalire in classifica. L’Atalanta continua a non fare punti fuori casa, prendendo gol a difesa schierata contro il Chievo proprio nella posizione dove agiva Peluso, passato alla Juve, e non riuscendo poi a rimontare pur costruendo azioni pericolose ispirate dall’eclettico Bonaventura. Infine, nella prima partita ufficiale del 2013, il Catania resta in dieci ben presto per espulsione di Lodi, richiestissimo dall’Inter per sostituire Sneijder, poi sbaglia un calcio di rigore con Berghessio e contro il Torino finisce senza reti.
Risultati: Catania-Torino 0-0 Lazio-Cagliari 2-1 Udinese-Inter 3-0 Milan-Siena 2-1 Chievo-Atalanta 1-0 Fiorentina-Pescara 0-2 Genoa-Bologna 2-0 Juventus-Sampdoria 1-2 Parma-Palermo 2-1 Napoli-Roma 4-1
Classifica: Juventus 44 Lazio 39 Napoli 37 Fiorentina Inter 35 Roma 32 Milan 30 Parma 29 Udinese 27 Catania 26 Chievo 24 Atalanta 22 Torino Sampdoria Pescara 20 Bologna 18 Gen oa 17 Cagliari 16 Palermo 15 Siena 11