L’ufficialità è arriva solo il 29 gennaio 2013, ma che Mario Balotelli fosse un calciatore del Milan lo si sapeva esattamente trenta giorni prima. Alla vigilia di capodanno la testata terzotempomagazine ne ha parlato con uno dei più noti e quotati manager del calcio. Fedeli alla linea del commentario, non abbiamo ritenuto di accodarci alla serie infinita dei “pare” e “si dice”, né di provare a fare lo scoop. Prendiamo atto dell’ufficialità del passaggio di SuperMario dal Manchester City alla corte rossonera, che sembra essere stata il sogno del cassetto dell’attaccante bresciano. L’accordo con il Milan c’era da tempo, a impedirne l’avvallo sembrerebbe essere stato proprio Silvio Berlusconi, apparso perplesso di fronte agli atteggiamenti dentro e fuori campo di Balotelli. In realtà l’idea di formare con El Shaarawy una coppia esplosiva ha tenuto viva la trattativa e consentito di ammorbidire la posizione di Berlusconi. Perfino il patron del vettore low cost Michael O’Leary, supertifoso del City, si è offerto di pagare il biglietto aereo di sola andata a Balotelli pur di vedere rasserenata, dal suo punto di vista, l’atmosfera nel club inglese in cui invece l’allenatore Roberto Mancini resta intoccabile. Ecco, dunque, che Balotelli torna protagonista del campionato italiano, già dimentico dello scudetto cucito sulle maglie dell’Inter.Vestirà la maglia numero 9, lasciata libera da Pato. Venti milioni a rate rappresenta un affare per un calciatore di 22 anni con un potenziale straordinario, rispetto a una cifra di poco inferiore che sarebbe stata necessaria per arrivare a Kakà, vecchio amore di Berlusconi. E’ certo che la dirigenza rossonera abbia lavorato con tanti diversivi, sia per abbassare le pretese del Manchester City, sia per dare tempo a Berlusconi di convincersi che Balotelli è un patrimonio del calcio italiano e merita di essere valorizzato. Da questo momento in avanti cambiano gli equilibri delle squadre di prima fascia. Il Milan potrà quantomeno puntare alla terza piazza, utile per partecipare alla prossima Champions League. E diventa così un avversario tosto per chi ne ha fatto un obiettivo primario, come l’Inter e le due squadre capitoline. Resta da vedere come Balotelli saprà inserirsi negli schemi rossoneri e se sarà in grado di offrire il supporto a tutto campo come ha dimostrato di saper fare, e molto bene, El Shaarawy.