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La Russia 'compra' soldati in Africa, l'Ucraina si prepara a mandare i primi detenuti al fronte. La guerra, in corso da oltre 2 anni, costringe Mosca e Kiev a soluzioni alternative per puntellare i rispettivi eserciti. I due paesi partono da posizioni diverse: la Russia ha a disposizione un bacino sterminato se paragonato a quello dell'Ucraina. Le perdite, però, non possono essere ignorate e la strategia che prevede spesso 'attacchi a ondate' lascia il segno. La Russia e lo 'shopping' di mercenari Mosca, secondo l'intelligence ucraina (Gur), ha intensificato le attività per reclutare mercenari in Africa, offrendo uno stipendio mensile di circa 2200 dollari a chi accetta di volare al fronte per combattere. Le operazioni sono in corso in particolare in Rwanda, Burundi, Congo e Uganda. Il ministro della Difesa avrebbe creato un'unità speciale per il reclutamento. I mercenari africani riceverebbero un bonus iniziale di 2000 dollari per firmare il contratto, che prevede uno stipendio da 2200 dollari, assicurazione sanitaria e passaporto russo. I soldati reclutati in questo modo, afferma il Gru, sono destinati ad essere utilizzati come 'carne da cannone' nelle offensive condotte dalla Russia. Il copione sarebbe già stato utilizzato con migliaia di nepalesi, arruolati e schierati in prima linea nel conflitto. Sono documentati anche i casi di cittadini indiani che, volati in Russia con la prospettiva di trovare un lavoro, si sono ritrovati nelle zone caldissime del conflitto. L'Ucraina deve confrontarsi con un quadro più complesso. La nuova legge sulla mobilitazione, che prevede l'arruolamento di giovani della fascia di 25-26 anni, è stata varata per consentire alle forze armate di non sguarnire il fronte e di consentire una rotazione tra gli uomini a disposizione. Una decina di giorni fa il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato il decreto di approvazione della nuova legge che permetterà ai detenuti, condannati per reati minori, di ottenere la scarcerazione a condizione di arruolarsi nelle Forze armate. Il Parlamento ha approvato a larga maggioranza la legge che esclude dalla mobilitazione i condannati per omicidio, per attentato alla sicurezza dello stato e per corruzione. Ad oggi, sono 613 i detenuti che hanno lasciato il carcere e si sono arruolati. In questi giorni stanno seguendo l'addestramento che durerà settimane, poi saranno pronti per entrare nelle unità di assalto, come ha spiegato il ministro della Giustizia Denys Malyuska: "Queste unità di assalto saranno composte esclusivamente da persone che hanno scontato la pena. Non ci sarà il mix con altro personale militare", ha detto. "Non siamo ancora al punto in cui queste unità possono combattere, siamo in fase di preparazione". Non è escluso che gli ex detenuti, in futuro, vengano destinati anche a reparti che comprendono soldati 'normali': "Forse la situazione cambierà e si prenderà la decisione di puntare sul mix. Per ora, queste unità sono separate". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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