Count-down in serie A

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pallone_serie_a_nikeAl via del campionato i pronostici e le valutazioni si sprecano. Gli organici vengono passati al setaccio e pesa il rendimento nella fase di preparazione. Potremmo definirle, se la serie A non prendesse il via già in agosto, vere e proprie impressioni di settembre, parafrasando il titolo di un famoso brano portato al successo nel lontano 1970 dalla Premiata Forneria Marconi. Era l’anno del mondiale messicano, della staffetta Mazzola-Rivera e dello scudetto cagliaritano. A 43 anni di distanza, con il Golden Boy o Abatino che dir si voglia che ha tagliato il traguardo dei 70 genetliaci, gli attori sono cambiati, le attese sono le stesse. Non c’è la rincorsa al 13 e il rito della schedina del sabato sera è solo un ricordo, anche perché lo spezzatino tv, dal sabato al lunedì, ha promosso altro tipo di scommesse. Ebbene, la Juventus c’era nel 1970 e c’è adesso. Dopo un’estate a sottolineare i dubbi sui Campioni d’Italia, incapaci di inanellare filotti vincenti nelle amichevoli precampionato, alla prima partita ufficiale i bianconeri hanno fatto sentire il proprio acuto e ai nastri di partenza si presenta con un organico monstre. Che sia ancora favorita è fuori di dubbio. Resta da vedere chi può contrastarne il dominio. Alle spalle della Juventus tutti sono pronti a mettere il Napoli, che appare squadra ancora in fase di assetto con il nuovo allenatore Rafa Benitez e deve sistemare soprattutto il reparto difensivo, tenuto conto che dalla trequarti in su, da Hamsik a Higuain, dispone di forza dirompente. In crescita pure il Milan dal centrocampo in su, non del tutto al completo in difesa. L’Inter di Mazzarri non appare in grado di tenere subito il passo di testa, perché sono ancora troppe le pedine da amalgamare. La Fiorentina deve ritrovare entusiasmo, freschezza e compattezza. Gli arrivi di Gomez e Pepito Rossi, con l’aggiunta dell’esperienza di Ambrosini, rappresentano solo la base di partenza per restare in alto. Delle due romane, la Lazio uscita pesantemente sconfitta dal match di Supercoppa italiana deve ritrovare l’umiltà e l’abnegazione per tirare fuori il meglio dal suo organico. La Roma è in cerca di riscatto, ma vive più che mai con il fiato sul collo di una tifoseria non disposta ad attendere oltre i risultati. Totti è chiamato a un’altra stagione da inossidabile protagonista e riferimento, mentre il tecnico Garcia sa che la squadra deve partire bene e in modo convincente. L’Udinese appare in grado di permanere a ridosso delle prime della classe, soprattutto se continuerà la prolificità di Di Natale e si affiancherà quella di Muriel. Il blocco delle altre dodici squadre di serie A non potrà permettersi distrazioni. Quanto agli equilibri e alla corsa per la salvezza, molto dipenderà dall’impatto delle neopromosse, in particolare Livorno e Sassuolo. Il Verona, tornato in A, punta a restarci anche con l’aiuto di Toni. Almeno cinque squadre sembrano possedere qualità tali da consentire di guadagnare la salvezza senza grossi affanni. L’Atalanta, che nella passata stagione ha castigato le due milanesi, ha conservato la propria ossatura ed è passata al 4-3-3 con Colantuono, alla sesta stagione sulla panchina dei bergamaschi. Denis, Bonaventura e l’ex interista Livaja sono un tridente d’attacco invidiabile. Il Parma si è assicurato Cassano e il binomio con Amauri accresce il potenziale della squadra di Donadoni. Catania, che resta di marca argentina, e Cagliari, capace di contrastare anche il fattore campo nella passata stagione perché costretto a giocare lontano, sono attese alla riprova delle ottime cose. Il Bologna può contare sull’estro di Diamanti e le idee chiare di mister Pioli. Da decifrare le due genovesi, con la Sampdoria che spera nell’esplosione di Gabbiadini e il Genoa che punta su Lodi. Il Chievo punta sulla solidità del 4-4-2, mentre il Torino deve riemergere dai segnali non molto positivi seguiti all’eliminazione dalla Coppa Italia in casa ad opera del Pescara.

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