Sorpresa nel tabellone maschile: il re è nudo! L’ultimo Slam del 2013 perde per strada il campione uscente travolto da Wawrinka 6/4 6/3 6/2. Una prova che ha riportato alla luce il “vecchio” Murray, quello ondivago, indolente, nervoso, incapace di fare fluire il proprio talento. Dopo un primo set combattuto e deciso da un break al decimo gioco, la racchetta distrutta dallo scozzese è il primo campanello d’allarme per coach Lendl, che la giornata del suo allievo non sarà delle migliori. Ed eccolo infatti trascinarsi pesantemente sulla linea di fondo, come spesso gli capita nei momenti di difficoltà, ma contrariamente alle ultime performances, non riesce ad essere regolare, a non commettere errori gratuiti e soprattutto non riesce a togliere fiducia ad un avversario in pieno gas. I due rapidi set successivi sono la logica conclusione e per lo svizzero “meno famoso” è la prima volta in semifinale nei tornei del Grande Slam. Sono 14 quelle consecutive per Nole Djokovic, che a parte un piccolo passaggio a vuoto nel terzo set, doma Youzhny in 2ore e 34 minuti (6/3 6/2 3/6 6/0). Ancora una volta solidissimo e concreto, il serbo non lascia nulla di intentato, parte di gran carriera e pare pronto per la super-sfida a Rafa Nadal. Di fronte a loro due veri outsider, con la consapevolezza di non aver nulla da perdere e di essere in un “magic moment” della loro carriera.
Si ferma ai quarti di finale, contro lo strapotere delle sorellone Williams, la marcia del duo Errani-Vinci. 3/6 1/6 il risultato, mai in discussione e successo che non fa una piega. Un finale di torneo amaro per le due campionesse tricolori, che lasciano i campi della Grande Mela sicuramente con molti rimpianti.
(commento di Luca Polesinanti)