Il raduno della Prima Squadra, al via nei prossimi giorni, vedrà agli ordini di mister Giovanni Lopez diversi prodotti del vivaio bluceleste, da sempre asset di straordinaria rilevanza per la società.
Alcuni di loro fanno parte della rosa orobica già da una o più stagioni, altri invece stanno muovendo i primi importanti passi nel calcio dei grandi, come Lorenzo Facchetti (P, ‘04), Rrok Toma (A, ‘04), Tommaso Vinzioli (C, ‘04), Francesco Zambelli (D, ‘04), Mattia Angeloni (A, ‘05) e Giacomo Freri (D, ‘05), che nelle ultime settimane hanno sottoscritto il loro primo contratto professionistico con AlbinoLeffe.
Traguardo che stanno per tagliare anche altri ragazzi, che però – almeno inizialmente – proseguiranno il loro percorso in Primavera, pur con un occhio di riguardo da parte dello staff tecnico.
Ne abbiamo parlato con Marco Malenchini, Direttore del Settore Giovanile seriano.
“La nostra società ha storicamente come mission la valorizzazione dei prodotti del Settore Giovanile, cercando di dare una concreta opportunità di formazione ai ragazzi del territorio. Si tratta di un investimento considerevole da parte della proprietà, che in primis crede nel calcio quale strumento sociale e di crescita umana“.
Quali sono i vantaggi nel poter lavorare in un contesto come quello di Zanica?
“Innanzitutto, la nostra volontà è quella di coltivare un ambiente in cui le nuove generazioni siano in grado di acquisire insegnamenti preziosi anche per la vita di tutti i giorni. Dal punto di vista sportivo, poi, tutto questo ci dà la possibilità di offrire loro uno sbocco professionale. La speranza è che possano rivelarsi risorse in un campionato professionistico, traguardo non semplice, considerando le innumerevoli variabili che si incontrano durante il percorso“.
In cosa si traduce l’ultimo step della loro formazione?
“È importante sottolineare come sia fondamentale individuare per ogni calciatore il migliore percorso in relazione alle caratteristiche fisiche, tecniche e caratteriali di ciascuno. Di solito, per la maggioranza dei ragazzi, privilegiamo una strada interna, con l’intera trafila nel nostro vivaio, altri hanno necessità di esperienze diverse per arrivare ad una completa e più idonea maturazione. Per quei giovani che riteniamo possano giocarsi le proprie carte e dimostrare il proprio valore in ambito professionistico, l’ultimo step si traduce in un’opportunità. Loro sanno che non sarà facile, ma anche che è un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Nel nostro piccolo, anche grazie al prezioso contributo di Alessandro Walter Salvioni, cerchiamo di offrire loro più spunti possibili per farli trovare pronti al grande salto”.
Quest’anno il numero di giovani che dalla Primavera saliranno in Prima Squadra si è ulteriormente alzato…
“Le ultime due estati sono state caratterizzate da ingenti novità in ambito normativo, aspetto che ha messo in seria difficoltà il nostro lavoro a livello giovanile. Nonostante questo, abbiamo risposto con un’attenzione ancora maggiore e – a differenza degli scorsi anni – ci siamo concentrati su due diverse annate: in questa stagione, oltre agli atleti classe 2004, si affacceranno al mondo dei grandi anche due ragazzi nati nel 2005”.
Quali sono gli ingredienti imprescindibili di questo modus operandi?
“La prima persona da ringraziare sentitamente, quindi il nostro ingrediente principale, è sicuramente il Presidente Andreoletti, che rende tutto questo possibile, grazie alla sua ferma volontà di offrire un concreto contributo per i ragazzi del territorio. Fondamentale è anche l’apporto del nostro Direttore Sportivo Obbedio e di mister Giovanni Lopez, che hanno sposato i valori della nostra realtà e ne condividono le peculiarità perché è grazie alla collaborazione tra Settore Giovanile e Prima Squadra che alcuni giovani riescono ad imporsi in categoria o persino ad andare oltre. Infine vorrei ringraziare tutto lo staff del Settore Giovanile, abile ad accompagnare ogni fascia di età con passione, continuità e abnegazione senza il quale il nostro progetto non potrebbe prendere vita. Per loro ogni ragazzo ‘promosso nei grandi’ è più significativo di una vittoria”. (Fonte: AlbinoLeffe)