Che l’Atalanta sia una squadra che possa arrivare lontano lo dimostra la partita di questa sera. Si temeva la gara con la Roma all’Olimpico. Ambiente rigenerato, rinnovato entusiasmo, il ritorno (il terzo) di Ranieri sulla panchina giallorossa, una squadra che ha ripreso vigore e un allenatore che sa come mettere in difficoltà il gioco di Gasperini.
Tutti elementi che per una squadra normale fanno la differenza e portano psicologicamente a cedere. Non per l’Atalanta.
Che fosse una partita difficile lo si è capito da subito. Nel giro di un quarto d’ora la Roma trova il modo di tirare pericolosamente verso la porta di Carnesecchi: al 4’ tiro di Paredes, parato. Al 13’ Kone fuori di poco.
Ranieri ha tentato di mettere nel sacco il gioco dei nerazzurri e ci è riuscito per tutto il primo tempo, finché Gasperini non ha ribaltato radicalmente la situazione.
Visto che Retegui sta perdendo tutti i duelli contro Hummels, che De Ketelaere e Lookman non trovano gli spunti adeguati, al 54’ l’allenatore chiama il primo cambio: fuori Retegui e dentro Samardzic. Dopo poco fuori anche Lookman e De Ketelaere e dentro Brescianini e Zaniolo. Anche la fascia merita più spinta e toglie Ruggeri per Cuadrado.
La Roma, che ha speso molto comincia un po’ a cedere e a sfilacciarsi. I cambi di Ranieri non valgono il livello dei titolari, e così è venuta fuori la superiorità dell’Atalanta sulla Roma e la partita è stata vinta per 2-0. Il primo gol arriva su tiro da fuori di De Roon deviato dalla schiena di Celik che mette fuori causa Svilar. Fortunoso, sì, ma se non si tira in porta queste cose non succedono. Il secondo arriva da corner: batte Cuadrado sul primo palo, Zaniolo brucia sul tempo Mancini colpisce di testa e la palla prende anche la testa di Mancini per una parabola che di nuovo mette fuori causa Svilar.
E mentre la Roma tenta di accorciare le marcature, si apre ai contropiedi brucianti dei nerazzurri.
Alla fine l’Atalanta matura l’ottava vittoria consecutiva: 31 punti in classifica, secondi a un punto dal Napoli (anche se Inter e Fiorentina devono recuperare una partita). Ora i gol segnati sono 36 (16 quelli subiti).
La squadra ha dimostrato di essere concentrata sul proprio gioco e non si fa influenzare dall’ambiente circostante. Non molla un centimetro e ribatte colpo su colpo. Sa soffrire. Ed è sempre compatta in ogni momento della partita. E avere una panchina così profonda e di qualità fa la differenza. La Roma, che pure ha speso molti soldi sul mercato estivo, non ha i cambi di pari livello. E per questo paga dazio.
Del trittico di questo scorcio di dicembre: Roma-Milan-Real Madrid, il primo tassello è stato sistemato a favore dell’Atalanta. Ora diventa decisivo per il campionato misurarsi con i rossoneri che ultimamente sembrano aver cambiato passo. Venerdì non è lontano. Poi sapremo. E poi ci divertiremo con il Real Madrid.