Atalanta, è arrivata l’ora di mettere le mani sulla Coppa Italia

Si gioca all'Olimpico questa sera, mercoledì 15 maggio, alle ore 21. Diretta televisiva su Canale 5.

41

C’è una voglia matta di mettere le mani sulla Coppa Italia. Lo si capisce da come Gian Piero Gasperini e Scamacca guardano il trofeo posto davanti a loro sul tavolo della conferenza stampa.

Questa è la sera del redde rationem. Non c’è altro tempo. È il momento di fare i conti e alla fine del tempo a disposizione (180 minuti più eventuali rigori in caso di pareggio) si saprà chi fra Atalanta e Juventus metterà in bacheca questa luccicante coppa.

forbes

Per l’allenatore e i giocatori nerazzurri è un’occasione unica poter giocare, nel giro di pochi giorni, finale di Coppa Italia, finale di Europa League e accesso alla Champions per la prossima stagione. Il rischio è che alla fine si rimanga con un pugno di mosche in mano. Ma quando il piatto è così ricco ciò che diventa determinante è la testa. Servirà l’approccio giusto e una concentrazione fuori del comune. Soprattutto per chi, come l’Atalanta, non è abituata a questa situazione. Sul versante opposto c’è una Juventus che dal 2012 a oggi di finali ne ha giocate venti. E sulla panchina siede un allenatore che ha già vinto alcuni titoli con squadre blasonate.

Il percorso di avvicinamento a questa gara ha fatto crescere moltissimo il livello della squadra bergamasca che, fino a metà campionato, dava l’impressione di poter vivere una stagione interlocutoria. E invece ha avuto una accelerazione impressionante. Nel percorso di Coppa Italia ha vinto su Milan e Fiorentina in modo lampante. In Europa League ha battuto squadre del calibro di Sporting Lisbona, Liverpool e Marsiglia con una superiorità schiacciante. Tanto da portarla a questa gara contro la Juventus da favorita. E questo è un pericolo per la mente dei giocatori.

L’abbiamo detto più volte: se l’applicazione del gioco che abbiamo visto nelle partite citate ha funzionato, non si vede perché non debba funzionare anche con la Juve questa sera. L’unico neo è la mancanza di Scamacca, che in questo periodo è in piena forma. Gasperini si dovrà inventare qualcosa là davanti (le soluzioni non manano) e ritroveremo il centravanti più riposato per la finale del 22 maggio a Dublino contro il Leverkusen.

Ora, però, c’è da concentrarsi su questa finale da disputare con gli occhi della tigre e la giusta aggressività per imbrigliare le zebre juventine.