Atalanta, ennesimo pareggio in casa con le squadre “minori”. Retegui con 24 gol raggiunge Inzaghi

20

Le emozioni che hanno accompagnato questa partita sono legate più a fatti esterni che alla partita stessa. La morte di Graziano Fiorita ha trascinato società e tifosi dentro un vortice che si è espresso sin dentro il campo compreso il minuto di silenzio sovrapposto al lutto di Papa Francesco.

I giocatori salentini non si sono allenati per due giorni e si sono presentati in campo con una maglia bianca con la scritta “Nessun valore, nessun colore”. Sugli spalti al posto dei tifosi giallorossi campeggiava un gigantesco nastro nero, la curva è stata listata a lutto. E i tifosi atalantini non hanno esposto né striscioni né bandiere. E per 15 minuti non hanno nemmeno cantato.

forbes

L’ingresso in campo dei giocatori di Giampaolo per il riscaldamento è stato sottolineato dagli applausi di tutto lo stadio, che si sono protratti anche nel minuto di silenzio e a fine partita quando i giocatori sono usciti dal campo. Applausi ricambiati dagli stessi giocatori giallorossi che hanno ringraziato a loro volta i tifosi bergamaschi.

In un clima così ci si poteva aspettare una partita falsata. E invece il Lecce ha fatto sul serio. Giampaolo ha messo in campo un 4-2-3-1 che diventava un 5-4-1 in fase difensiva e un 4-2-4 in fase di attacco. I due moduli si interscambiavano con una modularità sciolta. Interessante. Questo sistema ha mandato in tilt i nerazzurri, incapaci di trovare linee di passaggio, aggredire i portatori di palla, superare la difesa avversaria con i cross. È stata un’Atalanta dall’approccio molle con troppi errori tecnici, oltre che lenta. Anche questa sera si registra una differenza di chilometri percorsi nettamente a favore del Lecce, che ha corso 5 chilometri più dell’Atalanta: 118 contro i 113. È un dato che si sta ripetendo più volte e del quale non si capisce la causa.

A volte si è avuta l’impressione che i giocatori nerazzurri non sapessero cosa fare una volta arrivati al limite dell’area. E tutti i tentativi si andavano a infrangere sulla barriera del Lecce, pronto, invece, a ripartire in velocità, affidandosi alla capacità di Rebic di fare reparto da solo.

Dopo i primi dieci minuti di assestamento, è il Lecce a rendersi pericoloso. Al 24’ Carnesecchi è chiamato a una difficile uscita su Coulibaly, che grazie anche un rimpallo favorevole si è trovato solo davanti al portiere nerazzurro, che si è opposto con il corpo.
Al 26’ lo stesso Carnesecchi toglie dalla porta un tiro di Karlsson dopo un’azione un po’ confusa con la palla allontanata al limite dell’area.

Al 29’ il Var chiama La Penna al monitor per decretare un rigore per un fallo di mano di Hien dopo che Baschirotto aveva tentato di colpire la palla di testa. La stessa è carambolata sulla mano di Hien e da qui il rigore. Karlsson dal dischetto realizza. Ed è l’1-0 per i salentini.

Qualche azione l’Atalanta la imbastisce, arriva in zona gol, ma non è efficace. Ci tentano Pasalic (Falcone para); Lookman e Zappacosta. Ma è il Lecce a farsi pericoloso con Pierotti che si divora un gol solo davanti alla porta.

Gasperini cambia e inserisce Cuadrado per Bellanova e il colombiano in una delle sue finte in area subisce un calcione: La Penna dichiara che è rigore e Retegui raggiunge il record di gol di Inzaghi: 24. E l’Atalanta raggiunge il pari. Siamo al 69’ e due minuti dopo, al 71’, Retegui di testa indirizza all’angolino di Falcone, ma colpisce il palo. Per il resto è notte fonda.

La lezione è sempre la stessa: chi arriva a Bergamo si chiude parecchio, ma l’Atalanta la lezione non l’ha ancora imparata.
Per Gasperini è una questione di “arroganza e presunzione da parte della squadra che ha approcciato malissimo la partita, sbagliando tanto e con un gioco troppo lento. Qualcuno pensa che la Champions sia un atto dovuto, e invece bisogna conquistarselo domenica dopo domenica con più vigoria”. Cuadrado rassicura tutti: “Noi ci prepariamo per vincere, ma oggi non ci siamo riusciti. Ma il punto è importante, perché ci permette di rimanere al terzo posto”.

ATALANTA-LECCE 1-1

Reti: 29′ Karlsson (su rigore), 69′ Retegui (su rigore).

Atalanta: Carnesecchi 6.5, Kossounou 6.6 (59′ Ruggeri 6.9), Hien 6.2, Djimsiti MVP 7.2, Bellanova 6.4 (46′ Cuadrado 6.9), De Roon 7.2, Éderson 6.7 (80′ Samardžić 6.1), Zappacosta 6.9, Pašalić 6.7 (64′ De Ketelaere 6), Retegui 7.1 (80′ Maldini 6.1), Lookman 6.9. A disposizione: Rui Patrício, Rossi, Toloi, Sulemana, Brescianini. Allenatore: Gian Piero Gasperini 6.64.

Lecce: Falcone 6.9, Guilbert 6.9, Gaspar 6.9, Baschirotto 7, Gallo 6.9, Coulibaly 7, Kaba 6.6, Pierret 6.4 (85′ Ramadani 6.4), Pierotti 6.4 (76′ Veiga 6), Karlsson 6.1 (70′ Helgason 6.3), Rebic 6.4 (85′ Burnete 6). A disposizione: Fruchtl, Samooja, Rafia, N’Dri, Banda, Tiago Gabriel, Sala. Allenatore: Marco Giampaolo 6.51.

Arbitro: Federico La Penna della sezione di Roma 1; IV ufficiale Mario Perri della sezione di Roma 1, V.A.R. Daniele Chiffi della sezione di Padova.