Atalanta, frittata salentina

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Sicuramente ci sarà un modo diverso per valorizzare i giovani perché quello scelto da Gasperini si è rivelato fallace. La formazione iniziale con nove undicesimi cambiati rispetto alla gara col Napoli aveva in dote un pericolo psicologico subliminale. È stato come dire ai giocatori: “Ragazzi giochiamo col Lecce. Mando in campo l’Atalanta-3 e di sicuro facciamo risultato. Allenatevi bene”. Ed è stato come farsi male da soli. I giallorossi salentini avevano l’argento vivo addosso e una gran voglia di ottenere la prima vittoria in casa. Evidentemente un conto è la partitella del giovedì a Zingonia, un conto una partita di campionato, fosse anche contro l’ultima in classifica.

Sono bastati due minuti poco prima della mezz’ora di gioco, perché la difesa nerazzurra – inedita – combinasse un patatrac. Una bella frittatona, addolcita soltanto dal ritorno al gol di Zapata; un risultato che, nonostante tutti i cambi operati dal Gasp, non si è più riusciti a raddrizzare. Molti gli errori tecnici, molti i passaggi sbagliati, poca intesa tra i giocatori. Dall’altra parte i giallorossi, al contrario, avevano le idee chiare e sapevano sempre cosa fare. Hanno corso di più e meglio dell’Atalanta. E per i ragazzi di Gasperini, quella che presuntuosamente doveva essere una passeggiata, si è trasformata in una brutta figura. Altro che valorizzare i giovani. Così li si butta solo allo sbaraglio. Ripeto, ci sarà sicuramente un modo diverso per valorizzarli, forse inserendoli (centellinando le presenze) in un meccanismo rodato con attorno giocatori già formati pronti ad aiutarli. E diciamolo chiaramente: i ragazzi della rosa non hanno tutti lo stesso valore. Non possiamo considerarli tutti titolarissimi.

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Le occasioni per il pareggio all’Atalanta non sono mancate, ma per imprecisione (Koopmeiners due volte) e/o per la bravura della difesa salentina non sono andate a buon fine. Zapata ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, è ancora lontano da una condizione accettabile. È stato facilmente fermato dai “colossi” pugliesi. Malinovskyj è sempre frenetico e un po’ pasticcione nel suo muoversi; non sempre le sue scelte sono comprensibili ai compagni. De Roon, purtroppo, si è fatto male di nuovo e speriamo che non si tratti di una ricaduta. Sull’altra sponda Hjulmand è risultato il migliore della partita: ha oscurato Pasalic; inoltre lui, Gallo e Gonzalez sono stati una spina costante nel fianco dell’Atalanta.

Gasperini a dieci minuti dalla fine ha buttato nella mischia tutti gli attaccanti che aveva a disposizione alla ricerca disperata del pareggio: in campo c’erano Zapata, Hojlund, Lookman e Boga, ma non è servito. In quel frangente di tempo non si sono mai sviluppate azioni pericolose; ai leccesi è bastato mettersi dietro a occupare gli spazi e a marcare gli attaccanti a uomo per portare a termine la gara e aggiungere i tre punti in classifica. Meritati.

Lecce-Atalanta 2-1

Reti: 28’ Baschirotto, 30’ Di Francesco, 40’ Zapata.

Lecce: Falcone 6.6; Gendrey 6.4 (83’ Umtiti 6), Pongracic 6.8, Baschirotto 7.3, Gallo 7.3; Blin 6.9 (72’ Ceesay 6.2), Hjulmand 8, Gonzàlez 7.1; Strefezza 7 (64’ Oudin 6.4), Colombo 6.7 (72’ Bistrovic 6.1), Di Francesco 7.7 (64’ Banda 6.2). All. Baroni 6.78.

Atalanta: Sportiello 5.9; Djimsiti 6.8, Okoli 6.8, Ruggeri 6.7; Soppy 6.5 (46’ Maehle 5.9), De Roon 6.1 (46’ Koopmeiners 6.3), Ederson 7.3, Zortea 7.3 (80’ Boga 6.1); Malinovskyi 7.6 (80’ Hojlund 6), Pasalic 5.8 (69’ Lookman 5.9); Zapata 7.4. All. Gasperini 6.53.

Arbitro: Aureliano di Bologna.