La Psico-pedagogista dell’Atalanta se l’è studiata proprio bene. Deputata ai progetti di crescita dei giovani calciatori, presi in carico dalla società nerazzurra quando ancora sono bambini, accompagna le iniziative coinvolgendo il territorio. Ma una scuola professionale come quella dell’Atalanta, che fa crescere ragazzi proiettati al gioco del calcio ad altissimo livello, che c’azzecca con la scuola del territorio?
Semplice. Spiega: “Perché abbiamo la pretese di formarli anche culturalmente”. Da qui l’invenzione dell’iniziativa “La Scuola allo Stadio”. Dove Scuola e Stadio vogliono la maiuscola, perché maiuscolo è il progetto. Presentato in una delle tante sale conferenze nella pancia del nuovo stadio alla presenza di tutte le istituzioni cittadine: dal Prefetto, al Comandante dei Carabinieri, dalla Provincia al Comune, al Coni, al Csi, alla Uisp e alla Lega nazionale dilettanti della Figc. Una rete che sviluppa progetti educativi di questo tipo sul territorio non può coinvolgere solo l’Ufficio scolastico territoriale, bensì deve essere riconosciuta da tutti gli enti che si rivolgono ai medesimi soggetti: i ragazzi in formazione.
Il direttore sportivo Umberto Marino fa gli onori di casa ricordando proprio che “l’Atalanta privilegia il rapporto col territorio e apre la riflessione sui buoni comportamenti”. Concetto ripreso dal responsabile del settore giovanile Roberto Samaden: “Un progetto sportivo è, innanzitutto, un progetto educativo. Tutti i progetti sportivi devono essere educativi a partire dalla famiglia, alla scuola, alle società sportive, indipendentemente dalla disciplina di cui si occupa”.
Lucia Castelli insieme a Stefano Bonaccorso ha ideato questo specifico progetto di portare i ragazzi allo stadio, che quest’anno raggiunge la ventunesima edizione. Potremmo dire che ha raggiunto la maggiore età. In questi 21 anni sono transitati da queste parti 27 mila studenti delle scuole bergamasche e delle province limitrofe, accompagnati da 2.060 insegnanti e da oltre 170 studenti universitari.
Quest’anno sono già prenotate 64 scuole per 3.000 studenti dove ogni giorno entreranno allo stadio 300 studenti di 14 classi. La riflessione non si esaurisce solo nella visita dello stadio anche nei posti più “segreti” e inaccessibili al pubblico e ai tifosi come gli spogliatoi, o l’emozione di potersi sedere in panchina o calpestare (a fianco) il manto erboso del campo da calcio. Il progetto prevede di dare un calcio alla maleducazione, al bullismo e al razzismo attraverso iniziative e attività che richiedono creatività. E, per mettere un po’ di adrenalina sportiva tra le classi, il tutto diventa un concorso a premi.
Quattro quelli indicati che devono essere sviluppati attraverso poesia, slogan, video, poster, foto, canzoni, musiche, elaborati grafici e pittorici, oggetti artistici: “Atalanta: mitologia del nome”; “Il calcio libero dal razzismo”; “Il mio slogan per un tifo corretto”; “Facciamo squadra contro il bullismo e il cyberbullismo”.
Quest’anno i premi sono andati alla Scuola secondaria di 1° grado Manerba, di Brescia (classe 3.a B) e alla Scuola secondaria di 1° grado Padenghe, di Brescia (classe 3.a E) per il concorso “Il calcio libero dal razzismo”; alla Scuola secondaria di 1° grado Pradalunga (classe 2.a A) e alla Scuola secondaria di 1° grado Villa di Serio (classe 2.a E) per il concorso “Il mio slogan per un tifo corretto”; alla scuola secondaria 1° grado Verdellino (classe 2.a A, alunno Hargun Ringh) per il concorso “Atalanta: mitologia del nome”. Infine, alla scuola secondaria di 1° grado Cene (classe 1.a D, alunni Chiara Poli, Giulia Carissimi, Pietro Carrara) per i concorsi “Atalanta: mitologia del nome”, “Il mio slogan per un tifo corretto”, “Il calcio libero dal razzismo”.
Ogni scuola ha avuto in omaggio una maglia di un calciatore e un gadget per gli alunni vincitori compreso il diploma di riconoscimento che l’Atalanta ha lasciato loro a ricordo di questa bella esperienza.
Le nuove date per questa edizione 2024 saranno il 26, 27, 28 e 29 febbraio; 19, 20, 21, 26 e 27 marzo e 5 aprile. Lo stadio per l’Atalanta vuole essere un luogo aperto tutti i giorni e non solo durante gli eventi delle partite. In attesa che arrivi a completamento la Curva Sud, così da avere qualcosa in aggiunto che è stato annunciato: Il museo dell’Atalanta.