Atalanta-Lecce, la strana atmosfera che si è creata per una decisione autonoma della Lega

Anche i tifosi della Curva Sud di Bergamo hanno preso posizione.

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Atalanta-Lecce è partita che fa discutere più per la scelta della data da parte della Lega, che per gli obiettivi delle rispettive squadre: andare in Champions per i nerazzurri e la salvezza per i giallorossi.

La Lega, infatti, ha scelto la data della partita, dopo averla rinviata venerdì 25 aprile, a causa della morte del fisioterapista Graziano Fiorita, accaduta improvvisamente la vigilia mentre la squadra di Giampaolo si trovava in ritiro a Coccaglio.
Partita rinviata e squadra che ha fatto ritorno per poter vivere l’infausto evento vicino agli affetti familiari per acccompagnare degnamente la sepoltura di un loro tesserato.

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La Lega ha fissato di recuperare la partita 48 ore dopo il decesso, decisione presa senza aver sentito le squadre. La cosa ha messo a disagio tutti quanti. E a Lecce hanno anche reagito.

Inizialmente il Lecce ha dichiarato di non voler partire per Bergamo. Il club di via Costadura, come riportato da Gazzetta.it, contesta alla Lega di aver rinviato la partita di due soli giorni senza tener conto dello stato psicologico del gruppo squadra giallorosso, orfano all’improvviso di una delle sue colonne.

Stando al regolamento, la squadra, in caso di mancata presentazione, incasserebbe la sconfitta a tavolino per 0-3 con un punto di penalizzazione. E questo comprometterebbe un’intera stagione.

All’esterno dello stadio è apparso uno striscione dei tifosi salentini della Curva Nord con un messaggio inequivocabile che si allinea all’intenzione di non scendere in campo lasciata trapelare dal club che sta raccogliendo consensi ormai da più parti.

Anche a Bergamo i tifosi della Curva Sud hanno preso posizione emanando un comunicato, che è stato ripreso e pubblicato dal sito del Lecce Calcio. Eccco la nota: “La morte di Graziano Fiorita dimostra ancora una volta la mancanza di rispetto per un uomo, un padre, marito e non per ultimo professionista da parte di questo contorto mondo del calcio. Un calcio sempre più compresso e vincolato da regole che chiede a una squadra e ai propri tifosi di passare oltre il dolore e scendere in campo. La nostra storia non lo permette, dal 10/01/93 la morte è uguale per tutti e merita il nostro rispetto. Se Atalanta-Lecce si dovesse giocare domenica 27/04/2025 non attaccheremo striscioni, non sventoleremo bandiere e tanto meno gestiremo il tifo in Curva Sud. Rispettiamo il dolore della U.S. Lecce, dei suoi tifosi e di tutta la famiglia Fiorita”.

Una presa di posizione netta che dimostra come ci sia grande rispetto – dicono a Lecce – tra le tifoserie che sono ancora innamorate del lato umano di questo gioco e sanno riconoscerlo quando è il momento e quando le situazioni lo richiedono.

Dalla Lega c’è solo silenzio e pare che la situazione sia un po’ obbligata. E ora a Lecce si studia attentamente l’organizzazione della trasferta di Bergamo. Occorre decidere se partire, come di consueto, alla vigilia o direttamente domenica mattina. Ci si interroga, infatti, su quale impatto psicologico potrebbe avere per la squadra il ritrovarsi, a 48 ore di distanza, di nuovo in ritiro – seppur in un albergo e in una località diversa – quando tutti hanno ancora negli occhi quanto accaduto a Coccaglio.

Non è escluso, quindi, che si opti per far trascorrere ai giocatori la notte di sabato in famiglia e partire domenica mattina, consumare il pranzo, riposare in hotel e rientrare a Lecce dopo la gara.
Una decisione sarà presa solo questa mattina. Quella di Bergamo si è trasformata in una partita che si giocherà più sui nervi con tanta rabbia in corpo che sulla tecnica in cui il Lecce avrà tutto da guadagnare e nulla da perdere.