Atalanta-Milan, la grande incognita

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Domani si gioca Atalanta-Milan. Ed è una grande incognita. Sia per l’una che per l’altra squadra. L’Atalanta perché sta cercando la maniera di andare in gol. Il Milan cerca continuità. Entrambe arrivano da un pareggio ottenuto verso la fine della rispettiva gara quando erano sotto una a Cremona (con fatica) e l’altro in casa contro il Pisa (pure a fatica).

Affrontarsi significa trovare il riscatto e le risposte adeguate per chiarire la posizione di quale campionato dovrebbero interpretare. Massimiliano Allegri, in conferenza stampa, ha detto che “giocare a Bergamo è sempre difficile” e che “l’Atalanta è una delle pretendenti al quarto posto”.

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La classifica dice che tra Milan e Atalanta ci sono cinque punti di distacco (17 i rossoneri; 12 i nerazzurri di Bergamo). E che per agganciare il quarto posto occupato dall’Inter separano soltanto tre punti.

Juric in conferenza stampa è stato più loquace del solito e ha dato notizie importanti. La principale, quella legata al momento-no delle conclusioni a rete. Solo dei gol mancati, perché i tiri quelli si fanno. La causa? “Stiamo pagando – ha detto – quanto successo questa estate. Scamacca che si è di nuovo fermato per una infiammazione e le vicissitudini di Lookman. Se avessimo avuto oggi i due in condizione smagliante avremmo di sicuro almeno otto punti in più per quanto abbiamo creato”.

Come dargli torto? Juric invoca pazienza e sapienza nella gestione dei giocatori. Non vuole forzare i tempi a nessuno, è molto attento alle capacità di recupero dei singoli e fa le formazioni in base a queste caratteristiche e a quelle degli avversari.

Domani con il Milan sono sicuro – dice – che faremo una grande partita. Finora l’unico tempo che non mi è piaciuto è stato il primo tempo giocato a Cremona”. Il mister dei nerazzurri è bravo anche a gestire il gruppo giocatori. A Carnesecchi ha fatto capire che certe uscite non vanno fatte in televisione, semmai vanno gestite negli spogliatoi e ha sottolineato che le dichiarazioni fatte a Cremona sono state una ingenuità.

Quindi il mister chiede fiducia e pazienza. E noi aspettiamo fiduciosi e pazienti.