Udinese-Atalanta, turnover fondamentale per affrontare tante partite ravvicinate

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Juric è consapevole delle scelte che fa. Studia gli avversari, monitora i giocatori della rosa e poi sceglie chi far giocare di volta in volta e appronta un piano partita (vedi Milan) a cui si attiene con razionalità, senza farsi prendere da istinti primordiali di sorta o da mal di pancia. Lo capisci dalle sue conferenze stampa. Dà una risposta a tutto e ti convince che quello che sta facendo sia il miglior modo possibile. Poi – come dice – il calcio te la può girare bene o male a seconda degli episodi.

Così è stato anche per la conferenza stampa di presentazione della partita di domani contro l’Udinese. Chi gioca? Chi sta meglio, chi ha recuperato meglio e farà sicuramente ruotare qualcuno perché nel giro di 8 giorni si giocherà contro Udinese (domani), Marsiglia in Champions (mercoledì 5 novembre) e Sassuolo (domenica 9 novembre).

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Juric ha spiegato che per portare Ademola Lookman a un livello atletico accettabile lo ha fatto giocare un paio di partite per 90 minuti, sacrificando Sulemana e Samardzic che pure stavano facendo bene. E ora che il nigeriano ha ritrovato il gol, Juric ha fatto intendere che potrebbe ripartire dalla panchina per essere decisivo quando viene chiamato in causa.

E questo vale per tutti i giocatori. Una notazione interessante è stata spesa per Brescianini. Il mister dei nerazzurri sta lavorando perché Brescianini diventi un centrocampista completo capace di interdizione e di inserimenti per fare gol. Un centrocampista alla Pasalic tanto per intenderci. Sfruttando l’occasione della mancanza di De Roon (infortunato) Brescianini potrebbe diventare una pedina interessante per l’Atalanta.

Ha riconosciuto anche che vuole più inserimenti in area da parte dei difensori come Hien e Kossounou. Se Kossounou ci ha già abituati agli inserimenti da centrocampista, per Hien è un po’ una novità. A parte quando entra in area per sfruttare le sue doti aeree sui calci piazzati.

Venendo alla partita dell’Udinese, Juric ha riconosciuto che i bianconeri di Runjac sono forti fisicamente prima ancora che tecnicamente e che la partita sarà tosta. Aspettiamoci, dunque, una squadra-corazzata che sappia usare un po’ anche la clava e non solo il fioretto. E da dire che secondo Juric i giocatori oggi non possono affrontare tre partite ravvicinate con un livello costante. Aspettiamoci dunque un turnover.

Un’ultima considerazione Juric l’ha spesa sulla partita con il Milan. Alla luce del poi, gli è stato chiesto, avrebbe inserito un attaccante (cosa che non è avvenuta durante la partita)? E qui Juric ha fatto capire che lui se sceglie una via non l’abbandona se non in casi estremi e di emergenza. “Anche con i cambi senza attaccante – ha raccontato il mister croato – alla fine abbiamo avuto due azioni da gol con Zappacosta e con Musah”. Coma dargli torto? Fidiamoci.