Atalanta, un mercato da fantacalcio

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Sembra incredibile, ma è vero. L’Atalanta si è presentata sul mercato quest’anno cambiando le sue solite abitudini. Sembra aver messo da parte quella prudenza che aveva gli anni scorsi. E da quando è scoppiata l’emergenza Scamacca, aggravata dai casi di Koopmeiners e di Lookman ha avuto una sterzata di atteggiamento mai visto finora.

Negli altri anni, l’Atalanta con prudenza lavorava sì sul mercato estivo, più che altro per piazzare il gran colpo in uscita e realizzare plusvalenze e piazzare i suoi giovani per farli crescere nelle migliori occasioni tra Serie A e Serie B e poi andava a colmare qualche lacuna. Ma i suoi colpi migliori li faceva al mercato invernale dove andava a individuare dei profili interessanti che in sei mesi preparava alla nuova stagione ormai da inseriti nel modulo di calcio di Gasperini.

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L’esempio più eclatante è stato quello dell’anno scorso. Hojlund venduto allo United per 85 milioni. Hien, chiesto in estate al Verona, è rimasto là perché di fronte alla richiesta ritenuta troppo alta dall’Atalanta, ha preferito vivere l’emergenza difensiva. Fino a che a gennaio, quando il Verona si è trovato in una situazione di difficoltà economica e di classifica, l’Atalanta ha potuto acquistare Hien alla metà del prezzo.

Quest’anno no. Quest’anno l’Atalanta sembra una scheggia impazzita che sul mercato fa man bassa di tutto quello che le serve con una velocità spaventosa da lasciare increduli tutti gli addetti ai lavori.

All’ultima partita di campionato si è infortunato Scalvini (rottura del crociato). Non appena si è aperto il mercato ecco arrivare Godfrey.

Il primo grande acquisto in liberà è stata la riconferma di De Ketelare, poi si è aggiunto Zaniolo, poi Sulemana. Nel frattempo ha fatto uscire diversi profili da Hateboer a Miranchuk, da Adopo, Palomino a El Bilal Touré (si attende la conferma direzione Stoccarda).

A proposito di El Bilal Touré, che l’anno scorso è stato l’acquisto più costoso della storia nerazzurra, il suo caso ha fatto scuola. Il ragazzo maliano è stato preso che era in cura per il recupero dall’infortunio. Non appena ha ripreso gli allenamenti si è infortunato gravemente di nuovo allo stesso punto. E questo ha messo in guardia l’Atalanta sui nuovi acquisti. Pubill preso dall’Almeria è stato sottoposto a una doppia verifica alle visite mediche e i dirigenti atalantini, memori della questione Touré, non si sono fidati del ragazzo, anche se aveva giocato le Olimpiadi con la Spagna. Il rischio di un ulteriore infortunio si è profilato all’orizzone e tutto è saltato.

Scamacca si è infortunato gravemente. Dopo due giorni è arrivato Retegui. Lookman e Koopmeiners fanno i capricci? Nel giro di due giorni sono arrivati prima Brescianini (destinato al Napoli dove aveva già fatto le visite mediche) e poi Samardzic.

Il Flamengo con la tattica della trattativa tutta sudamericana la sta tirando lunga sulla vendita di Wesley? Nessun problema. Nel giro di meno di ventiquattro ore ha preso Bellanova dal Torino.

Queste cose l’Atalanta le può fare perché la sua salute finanziaria è più che buona. Gli introiti della Champions sono altrettanto buoni e quindi si va sul mercato con una disponibilità che altri non hanno. E squadre come il Torino, l’Udinese, il Frosinone, il Genoa incassare una ventina di milioni o poco più dalla vendita di un singolo giocatore significa molto per le proprie casse.

Questo dice anche di come sia cambiato lo status della squadra del duo Percassi-Pagliuca. A fronte, poi, del fatto che (ancora non si sa) se Lookman e Koopmeiners rimarranno o meno (la pista PSG su Lookman sembra essersi spenta) i nuovi acquisti sono stati fatti. E la squadra sta diventando fortissima. Nemmeno al fantacalcio succedono cose così.