Champions League, non importa che tu arrivi primo o ultimo alle qualificazioni. L’importante è esserci nei momenti cruciali.
La nuova formula di Champions League sta insegnando tante cose.
1. Nella fase a gironi delle otto partite da disputare per ottenere il passaggio diretto (se tra le prime otto) e ai playoff se tra l’ottavo e sedicesimo posto si è visto che anche le grandi possono soffrire. Tanto che il Real Madrid l’ha raddrizzata nelle ultime gare, mentre il Paris Saint Germain l’ha ripresa all’ultimo.
2. Ai playoff l’Atalanta ci è arrivata testa di serie, in quanto si è classificata al nono posto. Le è mancato un solo punto per entrare tra le prime otto della classe e le è toccato il Brugge, ultimo classificato ai gironi. E com’è andata? È andata che il Brugge ha vinto sia all’andata che al ritorno a Bergamo e l’Atalanta è uscita mentre tutti la davano qualificata agli ottavi.
3. Agli ottavi, per contro, il Paris Saint Germain, che si è classificata da ultimo, ha dovuto incontrare la testa di serie n. 1: il Liverpool, che ha chiuso il girone di qualificazione vincendo tutte le gare. All’andata, nonostante un partitone con tanti gol falliti per un nonnulla, i parigini hanno perso all’ultimo minuto per un gol di ripartenza da parte del Liverpool. Al ritorno, ieri sera, il Paris Saint Germain è riuscito a portare la gara ai supplementari e poi ai rigori. Donnarumma è stato strepitoso parando due rigori consecutivi ai reds. Morale? Il Liverpool è stato eliminato e il Paris SG va ai quarti.
Questa nuova formula insegna che non c’è proprio niente di scontato. Che non significa nulla arrivare primo o ultimo alle qualificazioni, l’importante è esserci nei momenti topici.