Champions League, è un’Atalanta bellissimissimissima

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Ormai si sono sprecati tutti gli aggettivi per questa squadra che non smette mai di sorprendere. Gasperini, il condottiero, ne inventa una ad ogni partita. A Berna deve rinunciare a Ederson perché squalificato, e lascia Lookman in panchina. Risultato? Il primo tempo si è chiuso 4-1 per i nerazzurri. In gol già dopo 9 minuti con la prima rete in Champions di Mateo Retegui che proprio ieri in sede di presentazione aveva detto: “Non ho fretta, giocando così i gol arriveranno”. E, infatti, di gol per lui ne sono arrivati due.

E altri due li ha fatti il re della serata: Charles De Ketelaere. Sul sintetico si è trovato molto a suo agio. Servivano giocate tecniche e lui ne ha sfoderate una serie una più bella dell’altra. Ha mandato in gol due volte Retegui e persino Kolasinac (anche lui al suo primo gol in Champions, nonostante la sua lunga carriera internazionale). E al 90’ c’è stato tempo anche per il gioiello forgiato da Samardzic. 6-1 il punteggio finale.

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Ora l’Atalanta si è portata in classifica generale a 11 punti. In attesa di vedere come finiranno le gare di domani sera, mercoledì 28 novembre, attualmente è al quarto posto. E questo impone una riflessione sulla qualità di questa squadra che in Europa e in Campionato sta prendendo sempre più quota.

Se, come par di capire, tutti i giocatori arrivati ad agosto cominciano a girare l’Atalanta può stare tranquillamente dentro a tutte le competizioni combattendo fino all’ultimo. L’obiettivo Champions è quello di qualificarsi per gli ottavi di finale. Se questo traguardo arrivasse direttamente senza andare ai playoff sarebbe già un gran successo.

Ora arriveranno due partite di altissimo coefficiente di difficoltà: Real Madrid a Bergamo e Barcellona fuori casa. Ma è qui che gli highlander nerazzurri si esaltano. Loro non hanno paura di nessuno.

Se vai a Berna e vinci in quel modo, dove l’Inter poche settimane prima aveva faticato assai riuscendo a vincere al 92’ e rischiando di subire gol, allora vuol dire che una forza ce l’hai. Ad ogni gol subito sul volto dei giocatori svizzeri si leggeva chiaramente lo sconforto e lo scoramento di non riuscire a imbastire un minimo di azione decente. Ogni volta andavano a sbattere sul muro nerazzurro pronto a ripartire a mille e con molti uomini. La differenza era che i nerazzurri hanno sempre rincorso gli svizzeri, ma non si è verificato sempre il contrario.

Maignin, l’allenatore dello Young Boys, a fine gara ha così commentato: “Siamo stati alla pari per i primi 20 minuti, poi hanno preso il sopravvento, hanno iniziato a vincere i duelli e hanno ottenuto una meritata vittoria. Sono sicuramente il miglior avversario che abbiamo affrontato da quando sono qui”.