Gasperini decide di affrontare il Sassuolo senza punta di ruolo. Dà respiro a Koopmeiners e a Ruggeri (in panchina) e propone una formazione con Miranchuk e De Ketelaere liberi di spaziare come vogliono per dar corpo alla loro fantasia. E quando in campo ci sono giocatori che parlano la stessa lingua la cifra calcistica prende forma di un gioco entusiasmante. E a tratti questa Atalanta ha divertito i suoi tifosi con giocate di altissimo livello.
Il mister nerazzurro ritrova la difesa di ruolo (Scalvini, Djimsiti, Kolasinac), di conseguenza anche il centrocampo (De Roon ed Emerson, corridore formidabile); a imbeccare il russo e il belga un Pasalic che fa sempre la cosa giusta. Nel secondo tempo, per larghi tratti, ha agito da centravanti.
I tre davanti non hanno mai dato punti di riferimento ai difensori emiliani e hanno confezionato azioni su azioni che hanno portato a tre gol, a colpire una traversa e a sfiorare il gol tante altre volte.

Cragno è stato chiamato più volte a parate decisive. Missori, Ferrari, Tressoldi e Viti sono stati sottoposti a una prova supplementare in quanto gli attacchi degli atalantini arrivano da ogni dove senza sosta.
Gli antagonisti neroverdi sono giovanissimi. Dionisi ammette a fine partita che ha preferito far fare esperienza ai suoi ragazzini (di sicuro buoni prospetti) senza rischiare i giocatori di ruolo, alcuni dei quali anche in condizioni fisiche non perfette. Per il Sassuolo la priorità in questa fase è raggiungere una posizione di classifica più tranquilla e sabato dovrà incontra la Fiorentina.
Sulle fasce Gasperini inserisce a destra Holm spostando a sinistra Zappacosta. I due hanno spinto con continuità. Holm si è trovato di fronte il giovanissimo Ceide (un compito abbastanza facile) e se l’è cavata bene con spunti interessanti e cavalcate in profondità di un certo interesse. Buoni anche i cross che è riuscito a mettere in area.
Ma il punto più alto della partita lo hanno toccato Miranchuk e De Ketelaere. Il russo è in forma e si vede: corre, combatte, difende, dribbla, tira, crossa, e ogni volta la giocata è di classe. Ha colpito una traversa con un colpo di tacco, il cui coefficiente di difficoltà era elevatissimo, che se fosse entrato in porta avrebbe oscurato persino il gol di tacco di Muriel, realizzato contro il Milan. Almeno due gol se li è mangiati dopo aver dribblato il diretto avversario per crearsi lo spazio per il tiro mancino. Ma un gol Alexey lo ha fatto. E bello. Al momento del cambio ha ricevuto il saluto dei tifosi entusiasti delle sue giocate. Anche Gasperini ha sottolineato come Miranchuk sia in splendida forma in questo periodo.
E poi è stata la serata di De Ketelaere. Una doppietta di gran classe. Il primo gol è frutto di uno stop a mettere fuori causa Ferrari; si tiene il difensore alle spalle e con una mezza girata al volo buca Cragno a fil di palo. Tutto merito suo. Il secondo gol è bello per la coralità dei tre: Miranchuk-Pasalic- De Ketelaere: tre tocchi e un gol di rara fattura.

Ma questa è la sera degli applausi. Scalvini si propone spesso a centrocampo e si inserisce ogni volta che può. Due suoi colpi di testa sfiorano il gol.
Infine Gasperini ha voluto dare un po’ di morale a Palomino. “Il giocatore arriva da un periodo lungo di stop per infortunio. Dieci minuti gli possono servire per ritrovare morale”. All’ingresso in campo il popolo della Nord lo acclama a gran voce.
Al momento dei cambi l’entrata di Muriel, Koopmeiners (premiato nel prepartita da Luca Percassi per le sue 100 presenze in maglia nerazzurra) e Scamacca viene salutata da uno scroscio di applausi che si unisce ai cori di apprezzamento per l’uscita di De Ketelaere, Pasalic e Miranchuk.

A voler trovare il pelo nell’uovo va segnalato il fatto che Scamacca non è ancora al cento per cento. A volte sembra avulso dal gioco e ancora troppo imbastito e poco sciolto nelle giocate. L’unica cosa bella è stato il passaggio in verticale che ha permesso a Muriel di presentarsi davanti a Cragno; il tentativo di punta è stato bloccato dal portiere.
E una sottolineatura la vogliamo fare su Musso. Domanda: sei al 95’, la partita è finita, hai a disposizione 20 giocatori davanti a te e devi scegliere i 10 che indossano la tua stessa maglia. Perché rinvii a caso e offri la palla a Thorstvedt, che è solo sulla trequarti con tutti i tuoi compagni sbilanciati sulle fasce ad attendere il passaggio giusto? Il 42 del Sassuolo tenta un passaggio che viene intercettato da Djimsiti, la palla rimbalza e finisce sui piedi di Boloca che avanza, salta un paio di atalantini e infila sulla destra Musso. Forse un passo in avanti avrebbe chiuso lo specchio della porta. Il gol, è vero, è ininfluente. Ma questo è il modo di rovinare la partita. Ora la domanda vera è: problema di piede (non essere capaci di rinviare) o di testa? Personalmente pensiamo che sia la seconda. Di questo passo difficilmente potrà ritrovare di nuovo il posto di ruolo.
Ora però la testa va ai quarti di finale. Se si vuole raggiungere l’obiettivo finale, occorrono superare un paio di ostacoli e il primo si chiama Milan, che va affrontato a San Siro mercoledì prossimo 10 gennaio.
ATALANTA-SASSUOLO 3-1
Reti: 24’ De Ketelaere, 63′ De Ketelaere, 71′ Miranchuk, 95′ Boloca.
Atalanta: Musso, Scalvini (76′ Koopmeiners), Djimsiti, Kolašinac (81′ Palomino), Holm, de Roon, Éderson, Zappacosta, Pašalić (76′ Muriel), Miranchuk (88′ Zortea), De Ketelaere (76′ Scamacca). A disposizione: Carnesecchi, Rossi, Hien, Bakker, Ruggeri, Bonfanti, Mendicino. Allenatore: Gian Piero Gasperini.
Sassuolo: Cragno, Missori, Tressoldi, Ferrari, Viti (46′ Toljan), Lipani (84′ Thorstvedt), Bajrami (76′ Boloca), Castillejo (76′ Laurienté), Volpato, Ceide (76′ Pedersen), Mulattieri. A disposizione: Pegolo, Consigli, Erlic, Pinamonti, Berardi, Alvarez, Loeffen, Kumi. Allenatore: Alessio Dionisi.
Arbitro: Alberto Santoro della sezione di Messina.