Da Juric a Palladino. Questa è l’Atalanta

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di Cesare Malnati
Migliorabile? Sì, ma questa al momento è l’Atalanta. Che al Maradona ha offerto due prestazioni opposte, ma la più attendibile deve essere considerata quella pessima del primo tempo quando un Napoli motivato l’ha sovrastata segnando tre gol a zero. Poi i partenopei hanno gestito il risultato e i nerazzurri si sono espressi con una buona quanto tardiva reazione (gol di Scamacca).

Si deve ritenere che Palladino abbia preso appunti. Quelli che continuano disperatamente a sostenere che l’organico atalantino sia fra i più forti prima o poi si dovranno ricredere. Al di là della carenza classica all’attacco, in difesa, se schieri Ahanor – che è bravissimo – come braccetto, l’esponi a brutte figure e significa che stai a corto. Forse non a caso al Genoa il ragazzo, 17 anni, giocava da quinto, dove hai meno responsabilità, sicché ieri si è perso due volte Neres.

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Ma veniamo al dunque. In rosa la porta la vedono solo Scamacca, Krstovic e Lookman. Nel primo tempo c’era solo Lookman, che – va detto con chiarezza – s’agita moltissimo ma non salta più l’uomo e non esprime più il tiro forte di prima. Scamacca, nella ripresa, ha giocato benissimo però un conto è far bene sullo 0-0 e un altro sul 3-0. Perché Palladino, come faceva Juric, l’ha fatto cominciare dalla panchina? Per il resto l’Atalanta è piena d’attaccanti molto simili, bravi o bravini tecnicamente, ma che non fanno la differenza.

Perciò il debutto dell’era Palladino è stato poco incoraggiante. M’aspettavo di più però è anche vero che l’impegno si è dimostrato duro oltre le annunciate difficoltà del Napoli. Il calendario non aiuta il giovane allenatore, che deve fare tutto in fretta: col tempo crescerà Ederson, CDK caverà due o tre conigli dal cilindro, Scamacca tornerà arruolabile al cento per cento, magari il mercato riprenderà a dar buone notizie di sé, tuttavia intanto in 11 giorni l’aspettano Eintracht, Fiorentina e Genoa.

Cesare Malnati