Ecco i punti deboli della Roma di Mourinho

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La stagione della Roma parte con la voglia di crescere dopo una storica vittoria in Conference League nella finale contro il Feyenoord del maggio scorso, che ha consentito al popolo giallorosso di esultare per la prima coppa europea della sua storia.

In questa ottica di crescita la proprietà sceglie di fare un calciomercato importante: gli acquisti di Dybala, Matic e Wijnaldum, tra gli altri, danno un chiaro segnale che i dirigenti credono nel progetto Mourinho, sperando di ritornare tra le prime quattro posizioni in campionato.

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Attualmente, la squadra è in piena lotta per la zona Champions, e si è qualificata per la semifinale di Europa League, battendo di nuovo il Feyenoord ai quarti di finale.

Ai nuovi acquisti già citati vanno aggiunti il giovane portiere Svilar (ex Benfica), il terzino destro Celik (ex campione di Francia con il Lille), il centrocampista Camara e l’ex capitano del Torino Belotti, al netto delle cessioni, alcune importanti, di Mkhitaryan (passato in scadenza di contratto all’Inter), Sergio Oliveira (Galatasaray), Veretout (ora al Marsiglia), Villar e Carles Peres. Nel mercato invernale sono stati acquistati anche Solbakken, attaccante di piede mancino proveniente dal Bodǿ/Glimt e Diego Llorente, difensore ex pupillo di Marcelo Bielsa al Leeds. Ed è stato ceduto Zaniolo al Galatasaray.

La rosa della Roma risulta essere più completa dello scorso anno e mister Mourinho ha più ricambi soprattutto in fase offensiva.

L’allenatore portoghese, sulla scia della seconda parte della scorsa stagione, in cui dal 1-4-2-3-1 è passato al 1-3-4-2-1, tende a schierare una difesa a tre composta da Mancini, Smalling e Ibañez, con Kumbulla come primo ricambio, davanti all’esperto portiere Rui Patricio. I due quinti con più presenze attualmente sono Zalewski e Spinazzola (entrambi utilizzati sia a sinistra che a destra), con Celik e Karsdorp come rincalzo sulla fascia destra, e Viña ed El Shaarawy sulla sinistra.

La coppia di centrocampo vede un titolare inamovibile come Cristante, che nell’idea originale di Mourinho doveva affiancare Wijnaldum, ma causa infortunio dell’olandese a inizio stagione è stato spesso coadiuvato da uno tra Matic e Camara, o da un giovane tra Bove e Tahirovic.

Sulla linea della trequarti i titolari sono capitan Pellegrini e la Dybala, rimpiazzati talvolta da El Shaarawy, che accompagna la prima punta, l’inglese Tammy Abraham. Dalla panchina Belotti, il giovanissimo Volpato e l’uzbeko Shomurodov.

FASE DI POSSESSO
Costruzione
– La costruzione della Roma è spesso eseguita in modo diretto. Rui Patricio, o uno dei tre difensori centrali, tendono a calciare lungo in direzione della punta Abraham, molto abile nel gioco aereo e quindi pronto a una sponda verso i compagni (in particolare Dybala o Pellegrini), ma anche rapido nell’attaccare la profondità, qualità con cui riesce a mettere in difficoltà la linea difensiva avversaria.

Quando i giallorossi provano a costruire dal basso, creano un 3+1 in impostazione formato dai tre difensori centrali e a turno uno tra Cristante e Matic, più frequentemente il primo.

Sviluppo – Dal momento in cui si costruisce in modo diretto, il lancio a cercare Abraham è una opportunità che permette alla Roma di portare avanti il proprio baricentro: avanzano i due quinti, Cristante e Matic compongono una linea di centrocampo abbastanza statica e Dybala e Pellegrini si alternano sulla trequarti, con uno dei due che a turno si avvicina all’attaccante inglese creando un 1-3-4-1-2, o si allarga cercando la superiorità sulla fascia, dando supporto al quinto.

Lateralità offensiva – In fase di possesso i due quinti si alzano e talvolta vengono chiamati in causa quando la squadra sceglie di giocare in ampiezza. Una situazione che spesso si presenta, soprattutto quando l’avversario gioca a 4 dietro è la ricerca del 2 contro 1 sulle fasce, con il quinto che viene aiutato o dal braccetto difensivo della fascia di competenza, o dal trequartista che si allarga per cercare superiorità numerica sulla fascia. Sulla fascia sinistra con l’ingresso di El Shaarawy la Roma cerca spesso la superiorità tramite la sovrapposizione di Ibañez, e a destra con Mancini che aiuta Zalewski.

Rifinitura – Quando in squadra si hanno giocatori della qualità di Dybala e Pellegrini, la zona di rifinitura diventa cruciale. I due talenti vengono spesso cercati nello spazio che c’è tra la linea di difesa e la linea di centrocampo avversaria; per loro caratteristiche possono fare male sia con un tiro da fuori area che con un filtrante che premia l’inserimento di un compagno. Anche lo stesso Abraham a volte si fa trovare in zona di rifinitura, pronto a colpire con le sue progressioni.

Finalizzazione – La finalizzazione della squadra giallorossa avviene in diversi modi, a seconda anche di come e in che zona del campo ricevono palla i giocatori tecnicamente più bravi. Se uno tra Pellegrini e Dybala riesce a ricevere palla in zona di rifinitura è probabile che si crei una situazione pericolosa in fase offensiva, arrivando a una finalizzazione tramite un tiro da fuori area o un passante diretto ad Abraham che cerca più volte il movimento alle spalle degli avversari. Altra situazione che porta la Roma a concludere è la sovrapposizione su una fascia laterale da Mancini.

Per concludere, come accade di consueto quando si gioca con questo sistema di gioco, sono frequenti le azioni che iniziano con un cross di un quinto alla ricerca dell’esterno opposto sul secondo palo.

FASE DI NON POSSESSO
Prima azione difensiva
-In fase di non possesso, mister Mourinho sceglie di pressare in avanti i portatori di palla avversari, portando Abraham e Dybala sui due difensori centrali, Pellegrini a uomo sul regista avversario, e i due quinti Spinazzola e Zalewski pronti ad attaccare i terzini avversari se entrano in possesso di palla.

Gioco difensivo del centrocampo – Quando i giocatori della Roma alzano la pressione nella trequarti avversaria, i due centrocampisti centrali tendono a rimanere molto stretti tra loro e accorciano verso il lato forte, quindi dove c’è maggior numero di giocatori avversari e dove pensano sia più probabile arrivi la palla; diverse volte li si vede in verticale, con Matic leggermente davanti a Cristante.

Quando l’azione difensiva si svolge nella trequarti di centrocampo, o nella propria trequarti, Cristante e Matic si stringono davanti alla linea difensiva in modo orizzontale, cercando di togliere la zona di rifinitura agli avversari.

Lateralità difensiva – In fase difensiva, specialmente sulla fascia destra si riscontra in maniera sistematica il raddoppio di Cristante in aiuto a Zalewsky.

Quando, come descritto prima, i quinti escono in avanti a portare pressione sui terzini avversari, ecco che i braccetti difensivi – Mancini se la squadra avversaria attacca a sinistra o Ibañez se attacca a destra – escono forte sulle ali avversarie.

Linea di difesa – Nel momento in cui esce un marcatore, che può essere il quinto o il braccetto della zona di campo in cui si trova la palla, la linea difensiva reagisce con una diagonale corta. Quello che ovviamente Mancini, Smalling e Ibañez vogliono evitare, cercando di tenere una linea il più stretta possibile, è concedere spazio all’attaccante, che nell’attacco della profondità può essere devastante.

FASE DI TRANSIZIONE
Transizione offensiva –
 Nel momento in cui ritorna in possesso della palla, la squadra di José Mourinho ha diversi modi di interpretare una transizione offensiva, a seconda della zona di campo in cui ha recuperato palla. Se ci troviamo nella trequarti offensiva i giallorossi proveranno un affondo più o meno immediato; se la palla viene recuperata nella trequarti difensiva o in quella di centrocampo è probabile che si scelga di fare un giro palla consolidando il possesso o al fine di cercare una verticalizzazione verso Abraham, quando riesce a smarcarsi preventivamente o verso uno dei due trequartisti.

Transizione difensiva – I giallorossi, appena perso il controllo del possesso, tendono a riorganizzarsi in fase difensiva in modo da non concedere possibilità di contropiede immediato all’avversario; da qui si vede subito che rimangono dietro uno o due difensori centrali in marcatura preventiva.

Allo stesso tempo è chiaro che se nel momento in cui perde il controllo della sfera la squadra si trova con tanti uomini in zona palla cerca subito una riconquista del possesso.

PUNTI DI FORZA – Qualità del singolo: giocatori del talento di Dybala o Pellegrini, se innescati bene dai compagni, possono creare vari problemi agli avversari. Organizzazione difensiva: da sempre un “must” delle squadre di Mourinho. Calci piazzati: non trattati nell’analisi, ma tra i punti di forza vanno indubbiamente citati dal momento che molti dei gol fatti dalla Roma arrivano da situazioni di palla inattiva.

PUNTI DI DEBOLEZZA – Scarsa tecnica dei difensori centrali: difficoltà nel creare gioco partendo da dietro. Dybala dipendenza: la media punti in campionato raddoppia con il fantasista argentino in campo dal primo minuto (2,28 contro 1,14). Rosa corta: poche alternative, soprattutto in difesa. (Flavio Leanza, Match Analyst associato AIAPC)