Dalla paura alla gioia. Il tutto condito da un entusiasmo incontenibile di uno stadio elettrizzato. Già all’ingresso delle squadre in campo una coreografia a tutta Nord compone la scritta: “Mai sola”. E così è stato per tutta la gara.
Si può dire tutto di questa gara, meno che sia stata una passeggiata. E con lo Sporting si è vista tanta qualità in campo. Amorim ogni volta che ha incontrato l’Atalanta (a parte l’essere stato sorpreso il primo tempo della prima partita ai gironi) è sempre riuscito a trovare la chiave giusta per mettere in difficoltà gli uomini e il gioco di Gasperini.
Nel primo tempo si è visto uno Sporting con la linea alta, pressare uomo su uomo i portatori di palla atalantini. Proprio come fa l’Atalanta. Con una differenza. Che quando la palla l’avevano i portoghesi i giocatori si smarcavano in velocità per ricevere palla e servire gli attaccanti. Veloci e tecnici. Queste due caratteristiche hanno messo in difficoltà la retroguardia nerazzurra. A parti invertite, i bergamaschi erano sempre ben marcati dai portoghesi.
In campo Gasperini schiera una formazione dove tiene a riposo Koopmeiners, De Ketelaere, Pasalic, Scalvini, Zappacosta, Ruggeri e Carnesecchi.
Gyokeres fa reparto da solo. È l’uomo più attenzionato dello Sporting. Lotta, combatte, corre, tiene palla e smarca gli avversari. Il gol confezionato per il compagno Goncalves è la cifra di questo giocatore che in stagione ha realizzato 34 gol in 37 partite.
Goncalves nell’azione del gol si è prodotto in uno scatto bruciante a tagliar fuori Djimsiti e si è presentato solo davanti a Musso e lo ha battuto. Nell’azione si è procurato un danno muscolare ed è dovuto uscire.
Da qui un po’ di paura è subentrata perché in tribuna il sentimento era quello che “o pareggi nei primi 10 minuti o diventa durissima”. E se l’acchiappi all’ultimo poi ci sono i supplementari che di questo periodo è sempre meglio evitare, visto il sovraccarico di questa squadra.
Nella ripresa la musica cambia. L’Atalanta esercita un pressing feroce molto alto. Gasperini cambia Bakker con Zappacosta. L’olandese non è riuscito a sfruttare l’occasione capitatagli, commettendo troppi errori e incidendo poco sulla fascia.
Alla prima azione del primo minuto un traversone di Ederson non viene preso da nessuno. La cicca Miranchuk, la cicca Diomande, la palla attraversa tutta l’area e arriva sul secondo palo dove sulla linea c’è Lookman che la butta detro.
È il gol della liberazione. Il pari. In tribuna lo spettacolo nello spettacolo lo regala il papà di Ademola che in piedi ogni volta che lo speaker urla il nome “Ademola” e il pubblico risponde “Lookman”, si inchina. Così per tre volte. Questo omone è diventato il personaggio della tribuna. Simpaticissimo.
Passano tredici minuti e Djimsiti dà una palla a Ederson che la offre a Scamacca, il quale chiama una triangolazione a Miranchuk. Dà la palla e se ne va in profondità, sempre avanti all’avversario. Miranchuk gliela restituisce in modo chirurgico e Scamacca anticipa il difensore e brucia Israel. Lo stadio esplode. Ed è gioia pura.
Ma lo Sporting non si arrende e nell’ultimo scorcio di gara va alla ricerca del gol del pareggio. Ed è il periodo che ha più occasioni: almeno quattro. Due sventate da Musso con due parate e due sciupate da Edwards che solo davanti alla porta calcia alle stelle.
La gara si chiude così tra i fuochi d’artificio e le acclamazioni del popolo atalantino in festa per questa bella vittoria.
Amorim a fine gara dice: “Abbiamo sofferto la fisicità dell’Atalanta. Ma una squadra in vantaggio non può prendere un gol al primo minuto della ripresa come l’abbiamo preso noi. Abbiamo avuto molte opportunità ma non le abbiamo sfruttate e così siamo stati eliminati”.
Gasperini è felice. Ma la partita gli ha dato una indicazione da correggere: “Dobbiamo lavorare sulla gestione della partita, perché sul finale abbiamo rischiato parecchio. Non possiamo concedere così tanto campo, dobbiamo imparare a gestire e a essere più prudenti. Comunque questa squadra – sottolinea il mister – ha un cuore grandissimo. Usciamo da un lotto di partite impegnative con squadre di livello. E questa sera abbiamo vinto contro una grande squadra. Siamo dentro a tutto. Speriamo di regalare una soddisfazione alla gente di Bergamo”.
Venerdì 15 marzo, alle ore 13, sapremo il nuovo destino che toccherà a questa squadra, che ci sta abituando fin troppo bene. E che il nuovo ciclo abbia inizio.
Ormai le rotazioni riguardano tutta la rosa. Tutti a disposizione e in un modo o nell’altro, chi 90 chi 60 chi 30 minuti, giocano tutti. E il risultato non cambia. E domenica, tanto per non farci mancare niente, c’è la Fiorentina. Continui pure a fare il turnover.
ATALANTA-SPORTING 2-1
Reti: 33′ Pedro Gonçalves, 46′ Lookman, 59′ Scamacca.
Atalanta: Musso 6.8, Djimsiti 7.5, Hien 7, Kolašinac 6.7, Holm 6.8, de Roon 6.7, Éderson 6.7 (64′ Koopmeiners 6.2), Bakker 6 (46′ Zappacosta 6.6), Miranchuk 7.4 (76′ Pašalić 6), Scamacca 7.4 (64′ De Ketelaere 6.1), Lookman MVP 7.5 (85′ El Bilal 6.1). A disposizione: Carnesecchi, Rossi, Toloi, Ruggeri, Adopo, Hateboer, Scalvini. Allenatore: Gian Piero Gasperini. 6.72.
Sporting CP: Israel 6.4, St. Juste 5.9 (75′ Eduardo Quaresma 6.5), Diomande 6.3, Gonçalo Inacio 6.2, Ricardo Esgaio 6.2 (62′ Catamo 6.2), Pedro Gonçalves 7.3 (36′ Daniel Bragança 6.9), Hjulmand 6.5, Matheus Reis 6.1 (62′ Nuno Santos 6.3), Edwards 6.6, Gyökeres 6.6, Trincão 5.8 (75′ Paulinho 5.9). A disposizione: Diogo Pinto, Silva, Coates, Luis Neto, Fresneda, Pontelo, Koindredi. Allenatore: Rúben Amorim. 6.37.
Arbitro: Sandro Schärer (SUI).