Gasperini rimane all’Atalanta. “Me lo ha chiesto il presidente e dico di sì”

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Gasperini rimane all’Atalanta. Lo ha detto a chiare lettere in conferenza stampa dopo la partita vinta col Torino. Al di là delle metafore utilizzate, Gasperini ha spiegato che aspettava un segnale chiaro e netto da parte della proprietà. E il segnale è arrivato. “Il presidente mi ha detto che vuole che continuiamo insieme. E allora continuiamo. Non ci sono problemi”. Poi Gasperini spiega meglio la questione del rinnovo, che ancora non c’è stato.

Ci sono stati momenti in questa stagione, ma anche nella passata – spiega il tecnico nerazzurro – che ho avuto la netta sensazione che fosse arrivato il momento di chiudere questa esperienza. Ovviamente il mio pensiero era quello di chiudere nel migliore dei modi. Poi è venuta fuori un finale di stagione straordinario. Due anni fa mi è stato fatto un rinnovo, l’anno scorso no e quest’anno stavo aspettando. Sono segnali che percepisci. Così mi è passato il pensiero che fosse arrivato il momento”.

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Poi Gasperini dice parole bellissime sul suo rapporto con la presidenza Percassi. “Ho sempre avuto un ottimo rapporto con la presidenza, che mi ha gratificato oltre il contratto. Il nostro è un rapporto di stima reciproca e non ci sono problemi”.

La tifoseria può stare tranquilla. I cori della Nord “Resta a Bergamo”, sono stati esauditi. I primi incontri hanno avuto come oggetto di discussione l’aspetto tecnico. Che vuol dire che Luca Percassi e Tony D’Amico con Gasperini stanno già parlando della squadra che verrà.

Nel frattempo si sono sentiti cori del tipo: “Vinceremo il tricolor”. Gasperini, cosa ne pensa? “La gente è giusto che sogni – la risposta del tecnico di Grugliasco -. Anche quando la gente diceva di vincere l’Europa League era un sogno, che però poi si è avverato. Se mi chiedete se siamo stati i più forti, dico di no. Siamo stati semplicemente più bravi. C’è differenza. E per quanto riguarda lo scudetto, dico che non siamo ancora pronti”. Ma forse lo saremo e comunque potremo sempre essere i più bravi.