Eugenio Sorrentino
Il ritrovo, ogni mattina da martedì 5 maggio, sui campi del Centro Bortolotti di Zingonia. I calciatori della prima squadra dell’Atalanta hanno risposto compatti alla possibilità di svolgere sedute di allenamenti individuali e facoltative, secondo le prescrizioni previste dalle linee guida formulate dal Governo. Rigorosamente distanziati, è stato concesso loro il permesso di accedere singolarmente solo ai campi, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, mentre spogliatoi, palestra e tutti gli altri ambienti restano chiusi e interdetti. Cinquantacinque giorni dopo l’ultimo passaggio in quella che è la casa dell’Atalanta, ovvero all’indomani della vittoriosa trasferta di Valencia, i giocatori nerazzurri sono tornati a calpestare i campi. Per la cronaca, nel giorno del ritorno a Zingonia, il primo a presentarsi ai cancelli (e a sottoporsi al controllo della temperatura) è stato Josè Louis Palomino, seguito da Mattia Caldara, Toloi, Zapata, Castagne e Muriel. Tutti rigorosamente scaglionati. Al primo gruppo, distanziato temporalmente di 90 minuti, si è aggiunto quello con Bellanova, Gomez, De Roon, Malinovskyi, Colley, Sutalo e il portiere Rossi. Il giorno seguente si è aggiunto Gollini, l’unico senza patente, il quale raggiunge il Centro Bortolotti seduto sul sedile posteriore dell’auto guidata dal Papu. Infine, prima dello scorso fine settimana sono rientrati dai rispettivi Paesi gli altri otto giocatori: Czyborra, Djimsiti, Gosens, Freuler, Hateboer, Ilicic, Pasalic e Tameze. Per tutti questi ultimi, effettuati i test medici come in precedenza i compagni di squadra, è iniziato il periodo di quarantena da osservare a Zingonia, con possibilità a loro volta di tornare ad allenarsi individualmente. Sportiello, finalmente guarito, abilitato a riprendere l’attività fisica dopo gli accertamenti medici. Intanto, chi si allena lo fa arrivando indossando già la tenuta, allacciando le scarpette a bordo del campo. Poi corsa, esercizi e qualche palleggio in proprio per riprendere confidenza con il pallone. Distanziati l’uno dagli altri dieci metri e più. Ancora più lontano mister Gasperini, osservatore attento a come i suoi ragazzi stiano gradualmente ridestandosi da questo tempo sospeso, in attesa di conoscere il momento del via libera agli allenamenti collettivi in vista di un possibile fischio d’inizio a metà giugno. Tutto così diverso da non sembrare vero.