La Dea non passa, Vicario le ha prese tutte. Ma il gol lo ha fatto il pubblico

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Atalanta-Empoli 0-1
Rete: 79’ Stulac.
Atalanta (3-4-1-2): Musso 5.5; De Roon 5, Palomino 6.5, Djimsiti 5.5; Hateboer 5 (58′ Pessina 5.5), Freuler 5, Koopmeiners 6 (77′ Scalvini 5), Zappacosta 6; Pasalic 5 (82′ st Ilicic 5); Boga 6.5, Zapata 7. A disposizione: Rossi, Sportiello; Cittadini, Miranchuk Mihaila, Cissè. All. Gasperini 5.5.
Empoli (4-3-2-1): Vicario 9; Stojanovic 7, Viti 7, Luperto 7.5, Cacace 6.5 (72′ Parisi 6); Zurkowski 8, Asllani 6.5, Bandinelli 6.5 (67′ Stulac 7); Henderson 6 (67′ Di Francesco 6); Cutrone 6 (72′ st Baldanzi 6), La Mantia 6 (46′ Bajrami 6.5). A disposizione: Ujkani, Ismajli, Benassi, Romagnoli, Furlan, Degli Innocenti, Fazzini. All. Andreazzoli 7.

Non è andata come si desiderava. Il pubblico che ha riempito lo stadio all’ultima partita di campionato avrebbe meritato un epilogo diverso. Infatti, ieri sera, non ha vinto l’Empoli. Ha vinto questo pubblico stupendo che a fine gara ha inneggiato ai giocatori, alla squadra e al mister come se i nerazzurri avessero conquistato l’obiettivo europeo. E il tributo decretato a Ilicic è stata l’apoteosi di un tifo che sa regalare affetto, riconoscenza e stima per quanto svolto dallo sloveno in questi anni, indipendentemente dai suoi problemi personali.

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Ce l’hanno messa tutta i ragazzi di Gasperini per andare in gol, ma come spesso è successo quest’anno, non c’è riuscita. Vuoi per la bravura di Vicario, che ha fatto un campionato eccezionale e ieri lo si è visto chiaramente; vuoi per un po’ di sfortuna (tra pali e rimpalli); vuoi perché non c’è più quell’ingrediente segreto che, invece, ha mostrato l’Empoli. Vale a dire la freschezza. Poi è bastato un tiro giusto, messo all’incrocio, e i toscani si sono fatti belli del loro campionato. Un regalo meritato, al bel gioco del loro allenatore.

La squadra bergamasca, lo si è visto nelle ultime partite, scende in campo con tanta volontà, ma poi le gambe non girano come la testa vorrebbe (rivedere tutte le volte che Freuler – anche ieri sera – viene ammonito perché arriva in ritardo), perché c’è uno stress strisciante che pervade i giocatori per l’eccesso di partite costretti come sono stati per larga parte della stagione a giocare ogni tre giorni. E perché, psicologicamente, la testa molla quando gli obiettivi sfumano. C’è solo voglia di fermarsi per riposare prima di riprendere il cammino con più vigoria.

A rendere meno amara questa sconfitta ci ha pensato la Fiorentina che, vincendo contro la Juventus, ha staccato il pass per la Conference League. L’Atalanta chiude all’ottavo posto con 59 punti, la peggiore stagione di Gasperini da quando è all’Atalanta. E dire peggiore arrivando ottavi è tutto dire. Chi non è più giovanissimo sa quanti campionati mediocri ha dovuto ingoiare (anche in Serie B), rispetto al Paradiso celeste di questi anni. Ora attendiamo di sapere chi vincerà lo scudetto e chi sarà la terza squadra a scendere in B, prima di chiudere il capitolo campionato 2021-2022.

Arrivare all’ultima giornata per decretare tutti questi obiettivi, significa che il campionato è stato avvincente e stimolante sino all’ultimo, come pochissime altre volte.

Ora per i giocatori è tempo di vacanza, ma per i dirigenti è tempo di riflessione. Di sicuro serve una doccia rinfrescante.