Alla fine del primo tempo ti chiedi come possa vincere questa Atalanta contro questa Inter. I milanesi allenati da Chivu dimostrano una superiorità schiacciante in tutte le zone del campo e in tutte le situazioni. Azioni veloci, giocate di prima, palleggi di gran classe e colpi altrettanto interessanti.
La squadra di Palladino è completamente in balia delle giocate interiste e percepisci tutta la difficoltà di controbattere con la stessa moneta. Il primo tempo è proprio la misura della differenza di quanto la squadra costruita dai Percassi sia lontana per coprire posizioni di altissima classifica. Non dico lo scudetto, ma anche solo per conquistare la zona Champions.
È vero che questa sera in campo mancavano Lookman e Kossounou. E già si era visto a Genova che senza il nigeriano, soprattutto, l’Atalanta diventa una squadra “normale”. Sulemana non è ancora a quei livelli e nemmeno Maldini. I due sostituti nel ruolo devono lavorare ancora molto per arrivare allo stesso livello. Ma non c’è tempo. Il mercato di gennaio sarà decisivo e utile per poter apportare alcune modifiche sulla rosa necessarie per poter rendere la squadra di Palladino ancor più competitiva.
Poi inizia la ripresa e capisci che la squadra, con qualche accorgimento tecnico riesce a mettere in difficoltà una squadra forte come l’Inter. Palladino l’ha spiegata così: “Nel primo tempo abbiamo cercato di affrontare l’Inter con un baricentro un po’ più basso, per non farci sorprendere dalle loro verticalizzazioni”. Ma questa situazione tattica, se da un lato ha portato la squadra di Bergamo a difendere bene, non è riuscita però a rendersi pericolosa in attacco. I suoi attaccanti non riuscivano a tenere palla e a far salire la squadra. Poi il mister dei bergamaschi ha chiesto ai suoi ragazzi di alzare il baricentro e di essere più aggressivo. E ha finito anche con quattro attaccanti: Sulemana, De Ketelaere, Scamacca e Samardzic. E proprio sui piedi del serbo, su assist favoloso di De Ketelaere, è arrivata la palla del pareggio. Ma il 10 atalantino è arrivato male sulla palla e non ha preso nemmeno la porta con lo specchio spalancato. Questo errore, più l’errore di Djimsiti (incredibile la scelta dell’albanese) hanno portato l’Inter ha conquistare i tre punti. Meritatamente.
Nel calcio non c’è mai la controprova. Ma la domanda rimane: perché non giocare così dal primo minuto? E anche il modulo a quattro non è dispiaciuto. Così come non è dispiaciuto Musah sulla fascia esterna. Sono soluzioni che potrebbero essere proposte dal primo minuto nelle prossime gare. Vedremo.
ATALANTA-INTER 0-1
Reti: 65′ Lautaro Martinez.
Atalanta: Carnesecchi, Djimsiti, Hien, Kolašinac (75′ Samardžić), Zappacosta (46′ Musah), de Roon, Éderson, Zalewski (65′ Bernasconi), De Ketelaere, Pašalić (58′ Kamaldeen), Scamacca. A disposizione: Rossi, Sportiello, Scalvini, Comi, Brescianini, Ahanor, Maldini, Krstović. Allenatore: Raffaele Palladino.
Inter: Sommer, Bisseck, Akanji, Bastoni, Luis Henrique, Barella (76′ Mkhitaryan), Calhanoglu, Zielinski (84′ Frattesi), Dimarco (76′ Carlos Augusto), Lautaro Martinez (84′ Diouf), Thuram (65′ Esposito). A disposizione: Martinez, Taho, De Vrij, Sucic, Cocchi, Spinaccé, Cinquegrano. Allenatore: Cristian Chivu.
Arbitro: Federico La Penna della sezione di Roma 1 (assistenti Alessio Berti di Prato e Giuseppe Perrotti di Campobasso, IV ufficiale Antonio Rapuano di Rimini, V.A.R. Rosario Abisso di Palermo, A.V.A.R. Gianluca Manganiello di Pinerolo).
Note: ammoniti Kolašinac (A), Bastoni (I), Kamaldeen (I).













