Uscire dall’Allianz Stadium di Torino, casa della Juventus, con un pareggio costringendo i bianconeri alla rincorsa e giocando gli ultimi quindici minuti in dieci uomini è meritevole. Se si considerava la Juve come banco di prova (PSG a parte) per un’Atalanta vincente sì, ma con squadre piuttosto dimesse, beh, ora si può dire: questa Atalanta – seppur fortemente rimaneggiata – può dire la sua in questo campionato da protagonista.
Martedì c’è subito un altro banco di prova in Champions League. E con il Brugge Juric farà le sue considerazioni di turn over, ma sappiamo che non rinuncerà a proporsi con un trio d’attacco, un centrocampo muscolare e fasce veloci.
Con la Juventus il calcio di Juric si è manifestato piuttosto chiaramente. Apparso similare al calcio di Tudor. Entrambi croati i due allenatori interpretano più o meno la stessa visione di calcio. Baricentro basso, ripartenze veloci e verticalizzazioni a più non posso.
E se per i primi dieci minuti Yildiz ha spaventato assai l’Atalanta, con un Kossounou che ha fatto fatica a prendere le misure, il turco è andato via via spegnendosi, mentre sul fronte nerazzurro la freccia Sulemana ogni volta che veniva innescata metteva apprensione alla retroguardia bianconera.
Juric, quando gioca fuori casa lascia che siano i locali a impostare il gioco per aggredirli, impacchettarli con una rete-ragnatela tra centrocampo e difesa per poi ripartire lanciando in profondità gente come Bellanova, Krstovic e Sulemana.
Juric ama la qualità dei giocatori, gente dai piedi buoni che sappia trattare la palla con il velluto. Ma allo stesso tempo vuole anche agonismo. Questo pomeriggio Juric mette in campo una squadra che va a occupare tutti gli spazi e a prendere uomo su uomo rendendo difficile lo sviluppo del gioco della Juventus, anche quando, all’80’, l’Atalanta è rimasta in dieci per l’espulsione di De Roon per somma di ammonizioni. A quel punto ha imbottito la squadra d centrocampisti, disponendo due linee difensive di 5 e 4.
Juric non teme di nessuno ed è un uomo concreto. Bada al sodo. Butta nella mischia il giovane Ahanor perché sa che gli dà garanzia di successo. E il ragazzo risponde con una prestazione di altissimo livello. Continua a insistere sulla fascia con Sulemana e l’attaccante gli regala il secondo gol consecutivo.
Krstovic è un punto obbligato. Il montenegrino è generoso. Corre, combatte, ma ancora non ha la precisione che meriterebbe un giocatore del suo calibro, soprattutto dentro una squadra come l’Atalanta. È già il secondo gol lampante che gli vediamo sciupare. Sarebbe opportuno che si migliorasse la fase conclusiva alla svelta.
Sulle fasce Juric ripropone Bellanova e Zappacosta. Il primo corre a perdifiato e a velocità supersonica. Mentre Zappacosta è apparso piuttosto stanco. Mi sa che martedì su quella fascia vedremo Bernasconi.
La Juventus ha sete di punti e non può permettersi di perderne in casa. Dopo Verona, ora pareggia con l’Atalanta, e lo fa con una certa fatica e in recupero. L’Atalanta ottiene il gol del vantaggio al 46’ con Sulemana che sfrutta un errore di Adzic e fa tutto da solo fino a incrociare un tiro micidiale che batte Di Gregorio.
Poi va in scena un secondo tempo tutto di sofferenza, per la Juve che ha spinto fino all’ultimo secondo alla ricerca del gol-vittoria, e per l’Atalanta che ha fatto due passi indietro intasando tutte le linee di passaggio e contrastando ogni azione dei bianconeri. La Juve ottiene un pareggio al 78’ più per demerito di Kossounou, che liscia una palla, che per merito di gioco. Cabal trova lo spunto giusto per battere Carnesecchi.
Il portierone atalantino è uscito dal campo con la palma del migliore in campo. La parata su KcKennie è strepitosa e tiene in piedi l’Atalanta che, finora, non ha ancora conosciuto sconfitta.
La doppia ammonizione di De Roon non ha permesso a Juric di poter fare le sostituzioni che aveva in mente. Alla fine ne ha fatte solo tre e tutte conservative per mantenere il risultato positivo. E così Ederson, Lookman e Maldini sono rimasti seduti in panchina ad assistere i compagni.
JUVENTUS-ATALANTA 1-1
Reti: 45’+1’ Sulemana, 78′ Cabal.
Juventus: Di Gregorio, Gatti (64′ Joao Mario), Bremer (76′ Cabal), Kelly, Kalulu, Koopmeiners, Thuram (58′ McKennie), Cambiaso, Adzic (58′ Vlahovic), Yildiz, Openda (64′ Zhegrova). A disposizione: Perin, Pinsoglio, Locatelli, Kostic, Rugani, David. Allenatore: Igor Tudor.
Atalanta: Carnesecchi, Kossounou, Djimsiti, Ahanor, Bellanova, de Roon, Pašalić, Zappacosta, Samardžić (76′ Musah), Kamaldeen (61′ De Ketelaere), Krstović (82′ Brescianini). A disposizione: Rossi, Sportiello, Lookman, Éderson, Obrić, Bernasconi, Maldini. Allenatore: Ivan Jurić.
Arbitro: Simone Sozza della sezione di Seregno (assistenti Davide Imperiale di Genova e Valerio Vecchi di Lamezia Terme, IV ufficiale Livio Marinelli di Tivoli, V.A.R. Francesco Meraviglia di Pistoia, A.V.A.R. Maurizio Marini di Aprilia).
Note: all’80’ De Roon viene espulso per doppia ammonizione. Ammonito Zappacosta.