L’Atalanta anestetizza il Napoli e gli cava tre denti

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È un’Atalanta solida, concreta, senza fronzoli, che bada al sodo. Che fa un gioco bello da vedere nella sua manovra, nel modo in cui va a contrasto per la riconquista della palla. Per l’intensità che ci mette, per la volontà di vincere, per la fisicità. Questa Atalanta ha tutto. È andata a casa della capolista e l’ha anestetizzata, per certi versi addirittura ipnotizzata. Lasciandola sulla poltrona del dentista a curarsi il mal di denti.

Lukaku è stato francobollato dal vikingo Hien, Di Lorenzo e Politano costretti sempre a rinculare preoccupati dagli avanzamenti di Ruggeri e dalle incursioni del mobilissimo Lookman.

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Kvarastkhelia infruttuoso nelle sue serpentine, sempre raddoppiato, triplicato e quando serviva anche quadruplicato.

Anguissa in mezzo al campo ha patito la qualità e la fisicità di Ederson. Pasalic e De Roon a fare un lavoro di cucitura incredibile. Sempre pronti a difendere, sempre pronti a ripartire, lasciando a De Ketelaere il compito di creare. Risultato: due assist per Lookman e due gol del nigeriano.

Giocare così in casa della capolista, con questa autorità, scioltezza e consapevolezza della propria forza, allora vien da porsi una domanda seria. Ma dove può arrivare questa Atalanta? Nessuno lo sa, nemmeno la società, nemmeno il suo allenatore, tantomeno i giocatori. Vedremo. Anche l’anno scorso nessuno avrebbe immaginato che l’Atalanta potesse vincere l’Europa League.

Questa è una squadra che ormai ha imparato a misurarsi con squadre del calibro da Champions, che sia Arsenal o Celtic, Leverkusen o Real Madrid, gioca allo stesso modo in casa e fuori e l’abitudine a questi livelli rende tutto molto più semplice. A volte si ha l’impressione che gli avversari non siano in giornata. Ma non è così. Oggi se si guardano le statistiche si vedono due squadre che hanno pareggiato quasi tutto, eccetto per i gol. C’è un dato che impressiona: i chilometri percorsi: il Napoli ne ha fatti 116, quattro in più dell’Atalanta. Che significa? Che ha corso sì, ma male e forse più all’indietro che in avanti.

Con questa vittoria, la quinta consecutiva, l’Atalanta è salita provvisoriamente al secondo posto in classifica. E tutto diventa splendente. Gasperini può optare nelle scelte che più gli sono congeniali di partita in partita. Anche se l’ossatura di base: portiere-difesa-centrocampo è quella consueta e non tende a cambiare a meno che non sia obbligato da infortuni o squalifiche.

Prepariamoci a un’altra stagione straordinaria.