L’Atalanta esce da San Siro frastornata con la sensazione di non essere riuscita a dimostrare il proprio valore per l’invadenza del Var. Questa, almeno è la sensazione che se ne è ricavata a fine partita, dopo avere ascoltato le parole dell’Amministratore delegato Luca Percassi, che ai microfoni di Dazn ha contestato pesantemente l’operato arbitrale.
“Commentare una partita così è molto difficile – ha esordito Percassi -. Avevamo difronte una grandissima squadra che ha dimostrato il suo grande valore. Complimenti a loro per il cammino che stanno facendo. Ma secondo noi l’arbitro e il Var hanno compiuto errori gravi. Il gol annullato a De Ketelaere e il rigore assegnato all’Inter sono stati due episodi che hanno condizionato pesantemente la partita. Peccato”.
Il fato è crudele. Verrebbe da dire: “Chi di Var ferisce, di Var perisce”. Vedi Milan. Ma al netto di questi episodi in campo difronte all’Inter si è capito quanto ancora manchi (tanto, tantissimo) all’Atalanta per passare da buona squadra a grande squadra.
La differenza in ogni settore del campo è stata notevole, in tutti gli effettivi, anche nei cambi, per non parlare delle assenze dell’Inter. Quella dell’Atalanta è una squadra ancora in costruzione, che sta facendo bene, ma che non è al livello di maturazione di questa Inter che l’anno scorso ha giocato la finale di Champions e non per caso.
La gara a San Siro è durata un tempo. Dopo una ventina di minuti ben pressati dall’Atalanta il gol di Darmian al 26’ su una uscita discutibile di Carnesecchi a fermare il lanciatissimo Mkhitaryan e il bellissimo gol di Lautaro allo scadere, aveva già messo la parola fine alla gara.
La pressione alta dell’Atalanta offriva la capacità dell’Inter a tagli in verticale che facevano un male cane, e allo stesso tempo senza concedere occasioni agli avversari.
Poi, è vero, l’episodio da playstation con la palla che non esce (anche se il guardalinee aveva alzato la bandierina) e che arriva a Dumfries per il cross che sbatte sulla mano malandrina di Hateboer fasì che il Var richiami Colombo a considerare l’azione. Ormai questo calcio è diventato un calcio televisivo più che da campo, tanto che nessuno allo stadio aveva capito cosa stesse accadendo. Solo davanti ai replay televisivi si è capito cosa stesse analizzando il Var.
Carnesecchi para anche il rigore di Lautaro, al 55’, ma sulla respinta Dimarco è lesto ad arrivare prima di tutti e a ribadire in gol.
A quel punto anche Gasperini si arrende e fa dei cambi per far giocare gente che non vede mai il campo pensando alla gara di domenica contro il Bologna.
La delusione per una sconfitta dal punteggio pesante non deve, però, scoraggiare e, anzi, al contrario dovrebbe dare l’opportunità di riprendersi immediatamente e trovare le giuste coordinate per esprimere un gioco che qui a San Siro, nelle due recenti gare, non si è visto.
INTER-ATALANTA 4-0
Reti: 26′ Darmian, 45+1′ Lautaro, 55′ Dimarco, 71′ Frattesi.
Inter: Sommer 6.8, Pavard 7.3, De Vrij 7.2, Bastoni 7.5, Darmian 7.6 (46′ Dumfries 6.7), Barella 6.6, Asllani 7.1, Mkhitaryan 6.9 (63′ Frattesi 7, 73′ Klaassen 6.2), Dimarco MVP 7.7 (69′ Carlos Augusto 6), Lautaro 7.6 (69′ Sanchez 6.9), Arnautovic 7.1. A disposizione: Di Gennaro, Audero, Buchanan, Bisseck, Akinsanmiro, Sarr, Stankovic. All. Inzaghi 7.02.
Atalanta: Carnesecchi 5.7, Scalvini 5.8 (58′ Hien 6.3), Djimsiti 6.1, Kolašinac 6.1 (58′ Bakker 6), Hateboer 5.6, Pašalić 6.3, Éderson 6.2, Zappacosta 6.2, Koopmeiners 5.6 (58′ Adopo 6.3), Miranchuk 5.9 (58′ Lookman 5.9), De Ketelaere 6 (76′ El Bilal 6). A disposizione: Musso, Vismara, Toloi, Holm, Palomino, de Roon, Ruggeri, Scamacca. All. Gasperini 5.98.
Arbitro: Andrea Colombo della sezione di Como.