L’Atalanta si presenta e De Ketelaere illumina la serata con colpi di classe

172

La Curva Nord è un muro a forma di cuore che abbraccia con affetto la sua squadra. Novemila persone con le braccia al cielo. È un saluto commovente, quello che arriva dagli spalti, come si fa quando si saluta qualcuno a cui si tiene molto e che sta partendo per un lungo viaggio.

La nave sta per salpare. La sirena ulula e le caldaie sbuffano vapore. Il viaggio inizia domenica e vedrà la squadra del cuore attraversare monti, mare e tempeste tra campionato, Coppa Italia ed Europa League.

forbes

La gente, dopo un’estate trascorsa a leggere sui giornali di mirabolanti affari, di gente che va e gente che viene, ha una gran voglia di calcio giocato. E, soprattutto, di vedere i nuovi volti.

Una partitella è stata apparecchiata per offrire agli occhi dei tifosi tutta la mercanzia nerazzurra. Di qua l’Atalanta dei “vecchi”, la squadra consolidata, quella che gioca a memoria da anni ormai. Di là i ragazzotti dell’Under 23, che quest’anno si approcciano al campionato di LegaPro.

A conti fatti i ragazzotti di Modesto-Biava-Bianchi danno l’impressione di essere solidi e già bene imbastiti. Ma come osano? Vanno addirittura in vantaggio con Cissé. Poi ci pensa Koopmeiners a mettere sulla testa di Djimsiti la palla del pareggio.

Il secondo tempo i gioielli vengono mostrati sul velluto e ciò che rapisce e incanta è il nuovo arrivato Charles De Ketelaere. Ma coma fa il Milan a lasciare andare un giocatore di tanto spessore? Questo ha personalità, classe, funziona a colpi di genialate. Lasciamo che maturi l’intesa con Scamacca e Lookman e là davanti ne vedremo veramente delle belle e ci divertiremo un sacco.

Lui è nato per dirigere il gioco. Chiama palla, detta i tempi, dribbla, scatta, crossa, tira, smarca. Insomma dimentichiamoci Ilicic o il Papu, qui entriamo in una nuova era. L’era del belga CDK.

Siamo curiosi. Il mercato non è ancora al termine, mancano un bel po’ di giorni alla chiusura, ma già così i Percassi hanno sfoderato colpi da maestro. La gente intuisce che sta arrivando qualcosa di importante e trafigge il triumvirato (Luca e Antonio Percassi e Pagliuca) con un applauso condito dal coro “Vinceremo il tricolor”.

All’apertura dei cancelli alle ore 17 già c’è la fila per entrare. Alle 18 la curva è piena. Ogni giocatore è invocato. Poi i tifosi scorgono sugli spalti della Rinascimento una vecchia gloria. C’è German Denis con i suoi figli ad assistere all’evento. E giù di coro. “German la gente non ti ha dimenticato”. “È bellissimo“, risponde commosso.

Ma il ricordo vola anche a chi non c’è più: dai Bortolotti a Ruggeri, da Favini a Mondonico, da Astori a Pisani. Per ognuno il meritato tributo nel ricordo di una storia che è tutta legata e non fa salti.

Alla fine dell’allenamento tutti sotto la curva a cantare insieme “Bergamo-Bergamo”. L’urlo della Nord fa tremare i polsi agli atalantini e il cielo si fa scuro, come a dire: Attenzione Italia, qui sta arrivando l’Uragano nerazzurro.