Perdere contro il PSG era preventivabile, ma così si ha la consapevolezza del valore della squadra di Bergamo, rimasta vicina allo zero assoluto. Ai parigini sono bastati 3 minuti per realizzare la prima rete e per dieci minuti è stata una giostra di giocate super raffinate che hanno inebetito la squadra di Juric.
Il mister di Bergamo era convinto alla vigilia di poter colpire il PSG nei suoi punti deboli. D’accordo, ma quali? Non se ne sono proprio visti. Al contrario di debole in campo c’è stata solo l’Atalanta incapace di contrastare i campioni d’Europa. I nerazzurri al massimo tenevano palla per due passaggi, al terzo la palla tornava agli uomini di Luis Enrique.
Di tiri in porta, quelli veri, quelli che fanno sussultare per l’occasione da gol, da parte dell’Atalanta non se ne sono visti. Solo qualche timido tentativo.
E poi c’è da fare una amara sottolineatura, che è emersa chiaramente durante la partita. Calciatori come De Roon e Djimsiti, per quanto eroici siano stati in tutti questi anni trascorsi con la maglia dell’Atalanta, devono fare i conti con l’età. Ogni scatto bruciante degli avversari è uno smacco al singolo. I confronti diventano impietosi, soprattutto quando il gioco è impostato a uomo. Nell’uno contro uno i due hanno perso tutti i duelli. E la velocità, non solo la tecnica degli avversari, ha fatto la differenza.
Non si capisce se Juric (al suo esordio in Champions) sia stato un po’ presuntuoso o se abbia pensato alla partita di domenica contro il Torino. Perso per perso, ha mandato in campo una formazione senza la punta, lasciando in panchina gente come Scalvini (ahi, forse il ragazzo si è stirato all’inguine) e Zalewski, impiegando Bernasconi. E il povero Zappacosta continua a mangiare l’erba della panchina.
Le ripartenze che tanto hanno prodotto nella partita con il Lecce, con il PSG non è stato possibile attuarle, in quanto la squadra di Parigi è bravissima nel pressing altissimo, costringendo i difensori all’errore e a non far partire l’azione degli avversari.
Ma un eroe della serata, in tutta questa negatività atalantina, c’è stato. Si tratta di Carnesecchi. Nel primo tempo tre prodigiose parate hanno tenuto in piedi la squadra e ha parato un rigore a Barcola. Avrebbe, forse, potuto fare qualcosa in più sul gol di Nuno Mendes battuto sul primo palo. Ma, questo, non sposta gli equilibri della gara.
Dal primo minuto all’ultimo il PSG ha mostrato una grande qualità nel gioco individuale e di squadra. Mentre l’Atalanta è parsa spaesata nel grande Parco dei Principi.
PSG-ATALANTA 4-0
Reti: 3′ Marquinhos, 39′ Kvaratskhelia, 6′ st Nuno Mendes, 45’+1′ st Gonçalo Ramos.
Psg (4-3-3): Chevalier; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes (30′ st Zabarnyi); Joao Neves (13′ st Gonçalo Ramos), Vitinha, Fabian Ruiz (10′ st Zaire-Emery); Barcola, Mayulu (10′ st Lee), Kvaratskhelia (30′ st Mbaye). A disposizione: Safonov, Marin, Hernandez. Allenatore: Luis Enrique.
Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Djimsiti (30′ st Scalvini e dal 40′ st Ahanor); Bellanova, De Roon, Musah (30′ st Brescianini), Bernasconi; Pasalic; De Ketelaere (1′ st Samardzic), Maldini (1′ st Krstovic). A disposizione: Rossi, Sportiello, Sulemana, Obric, Camara, Zalewski, Zappacosta. Allenatore: Juric 5.
Arbitro: Sandro Schärer (SUI). Assistenti: Stéphane De Almeida (SUI) e Jonas Erni (SUI). IV ufficiale: Lionel Tschudi (SUI). V.A.R. Bastian Dankert (GER), A.V.A.R. Fedayi San (SUI).
Ammoniti: Musah.
Note: al 44’ Carnesecchi para un rigore a Barcola.