Le pagelle di Atalanta-Como. Bernasconi inesauribile, ma i comaschi hanno più sostanza

Per l’Atalanta ne citiamo solo due per essere stati più protagonisti degli altri: Bernasconi e Samardzic ma la partita ha detto più Como che Atalanta.

BERNASCONI – Il migliore degli atalantini. Il cliente che aveva davanti non era dei più facili. Addai, infatti, è dotato di grande velocità e dribbling, ma il ragazzo dell’Atalanta ha fatto il suo ripartendo ogni volta per proporsi e crossare. Gli è capitato anche il tiro da fuori, purtroppo respinto nell’area affollata. È giovane e possiede tante energie. Fortunatamente ora arriva la pausa e può respirare, altrimenti sarebbe anche lui a rischio infortuni per il troppo impiego.

SAMARDZIC – È l’autore del gol. Lo trova con una certa continuità e questo gli dà morale. I suoi avversari, però, lo hanno studiato bene e ogni volta che ha tentato di liberarsi con il suo mancino lo hanno sempre fermato. Ha spunto e classe, ma gli manca un po’ di fisico e quel tanto di grinta che serve per non farsi soffiare il pallone ogni volta. Poi pian piano è andato spegnendosi e con lui la manovra atalantina.

PERRONE – È lui l’uomo-partita. Prima salva sulla linea un tiro di Sulemana, poi sfrutta un liscio di Pasalic in area che regala a Perrone l’opportunità di crossare. Ma il cross sbilenco diventa un tiro in porta non voluto che supera Carnesecchi, colpisce il palo interno e supera la linea. È il gol del pari. Poi partecipa alla festa del palleggio del Como.

NICO PAZ – Il giovane prodigio argentino è stato marcato a uomo a tutto campo da Ahanor che lo ha seguito come un’ombra per ogni dove. Ma Paz ha sempre avuto la palla tra i piedi, ha dribblato, ha smistato palle interessanti. Merito di Ahanor è stato quello di non farlo mai tirare in porta. Ma è Nico Paz il fulcro attorno a cui ruota tutto il Como sull’asse con Da Cunha.

RAMON e CARLOS – In difesa non hanno concesso molto agli attaccanti dell’Atalanta fermando ogni tentativo nerazzurro. Con una difesa a zona sono stati impenetrabili. Le pochissime volte che sono stati superati ci ha pensato l’imprecisione degli atalantini a graziarli.