23 tiri di cui 8 in porta, 18 occasioni da gol, 16 passaggi chiave, 90% di precisione nei passaggi, 48 recuperi. Sono i numeri di una gara esaltante.
Il risultato di 5-1 per i nerazzurri dice già tutto, con Retegui (autore di una tripletta) eletto dalla Lega migliore in campo. Oltre alla palla e alla statuetta si trova in cima alla classifica dei marcatori della Serie A (in compagnia di Thuram, anche per lui tripletta questa sera) con 7 gol realizzati dopo sette gare (l’anno scorso ne aveva fatti 7 in tutta la stagione). Per tutta la gara l’italo-argentino è stato un punto di riferimento per la squadra; ha legato il gioco con i compagni e ha realizzato tre gol uno diverso dall’altro. L’ultimo su rigore, cancellando il brutto ricordo di quello che si è fatto parare contro l’Arsenal. Ma Retegui è stato capace anche di distribuire assist e di smarcare i compagni: bellissimo lo smarcamento con un triangolo che ha messo Kolasinac davanti a Gollini. Il tiro poi finirà di poco fuori. E bellissimo è il colpo di tacco che libera Ederson al tiro per il terzo gol.
Il Kolossal di questa squadra si chiama Kolasinac. Il bosniaco ha combattuto come un leone, inserendosi ogniqualvolta ne ha avuto la possibilità, fermando chiunque passasse dalle sue parti. Di lui Gasperini a fine partita ha detto “che non ci sono più aggettivi per definirlo. Lui è l’esempio di come il gioco dell’Atalanta non è poi così difficile da capire. Lui si è inserito subito”.
Altra roccia difensiva questa sera è stato Hien. Si è ripreso e ha lasciato a casa tutte quelle incertezze vissute fino a ieri. Oggi è tornato il giocatore forte che abbiamo imparato a conoscere la scorsa stagione.
Kossounou all’ultimo momento è rimasto fuori dalla distinta. Il suo sarà un acciacco muscolare da valutare bene. Si saprà qualcosa di più preciso settimana prossima. Al suo posto Gasperini ha arretrato il collaudatissimo De Roon. Ma l’olandese più che fare il difensore è stato un centrocampista aggiunto. La sua vocazione lo ha portato a occupare tutte le zone del campo. Lui va dove vede le possibili emergenze. E ha sempre ragione. Ha pure segnato un gol dei suoi, di quando raccoglie le palle volanti che escono dall’area respinte dopo un calcio d’angolo. Anche questa volta al volo ha realizzato il quinto gol.
Forse De Roon ha voluto fare il verso a Ederson. Questa sera è stato monumentale. Con Pasalic ha retto le sorti del centrocampo nerazzurro. Ma quello che è riuscito a fare illuminando il Gewiss di per sé già appagato dall’impianto di illuminazione targato Gewiss, sono stati gli assist e i passaggi oltre ai due traccianti che hanno portato ai gol. Il primo, ha chiamato alla respinta Gollini che, però, non è riuscito a trattenere. Sulla respinta Retegui è stato il più veloce al tap-in. Il secondo tracciante è stato telecomandato dal pubblico sugli spalti, che lo ha invitato a gran voce di tirare. E lui ha tirato spaccando la porta all’incrocio. Gollini non ha potuto fare niente. Gasperini si è detto contento di questi tiri e di questi gol perché, ha detto: “Gli dico sempre di tirare dritto per dritto, perché ha un tiro forte. Ma lui è brasiliano e vuole sempre fare il tiro a giro”.
Ederson, che ha ricevuto da Antonio Percassi la maglia delle 100 presenze in nerazzurro, ha dedicato il gol al suo nascituro. L’uomo è felice. E quando i giocatori sono felici rendono in campo al cento per cento. E questa sera lo si è visto chiaramente.
Altra nota di merito va data a Lookman, che con le sue giocate è sempre funzionale alla squadra e mai fine a se stesso. Questa sera ha offerto un assist per Retegui nella realizzazione del primo gol. Gli è mancato il gol, ma non le occasioni per farlo. La più eclatante se l’è fatta parare da Gollini.
De Ketelaere sul lato opposto è sempre cercato dai compagni e crea sempre qualcosa di interessante con la sua qualità e la sua classe. In quest’ultimo periodo sembra si diverta di più a essere utile ai compagni che non a cercare il gol personale a tutti i costi.
Gasperini, dopo queste due ultime partite – con lo Shakhtar e con il Genoa – ha già trovato il bandolo della matassa di questa nuova squadra. A questa Atalanta è bastato un tasso atletico più elevato per ridurre gli errori tecnici e trovare giocate di qualità. Arrivederci dopo la sosta. La rincorsa è iniziata.
ATALANTA-GENOA 5-1
Reti: 24′ e 50′ Retegui (A), 60′ Éderson, 74’ Retegui (su rigore), 80′ de Roon, 83′ Ekhator.
Atalanta: Carnesecchi 6.2; De Roon 8.6, Hien 7, Kolašinac 7.7; Bellanova 6.6 (78′ Palestra 6.2), Éderson 8.6 (78′ Sulemana 6), Pašalić 6.7, Zappacosta 6.9, De Ketelaere 7.1 (69′ Samardžić 6.3), Retegui MVP 9.6 (83′ Vlahović 5.7), Lookman 8.2 (69′ Zaniolo 6.6). A disposizione: Rui Patrício, Rossi, Godfrey, Cuadrado, Comi. Allenatore: Gian Piero Gasperini 7.12.
Genoa: Gollini 5.8; De Winter 6.4, Bani 6 (46′ Vogliacco 5.5), Vasquez 6.6; Zanoli 6.1, Thorsby 5.9, Bohinen 6.1, Miretti 6.3 (68′ Melegoni 6.5), Martin 6 (82′ Norton-Cuffy 6.1); Pinamonti 5.8 (68′ Ekhator 6.8), Vitinha 6.4 (86′ Ankeye 6). A disposizione: Leali, Sommariva, Sabelli, Marcandalli, Maturro, Kassa, Accornero, Ahanor, Masini. Allenatore: Alberto Gilardino 6.14.
Arbitro: Daniele Chiffi della sezione di Padova; IV ufficiale Francesco Cosso della sezione di Reggio Calabria, V.A.R. Valerio Marini della sezione di Roma 1.